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The Voice: archiviati i knockout, ora spazio ai live

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The Voice: archiviati i knockout, ora spazio ai live

The VoiceUltimata anche la fase dei Knockout a “The Voice”, si sono delineati gli allineamenti degli schieramenti delle singole squadre dei quattro coach. Alle porte dei live, la gara si fa sempre più intensa e gli scontri più serrati.

 È sempre più difficile decidere. Tutto sommato è stata una serata tranquilla nonostante Massimo, uno dei concorrenti eliminati, abbia definito -spinto dalla delusione- il programma ‘un meccanismo che fa in modo che arrivi la rabbia prima o poi‘. Un pubblico in delirio per i virtuosismi con la chitarra durante la sua esecuzione di “Your song“, per lui tanta l’amarezza per l’esclusione. Alla faccia della tensione, sono stati Emis Killa e Raffaella Carrà a dare spettacolo con un siparietto divertente e autoironico. Una gag montata con l’aiuto di Dolcenera per sdrammatizzare qualche gaffe involontaria, commessa dalla Carrà. Mentre Dolcenera cantava “My hearth will go on” di Celine Dion, loro abbracciati interpretavano Jack e Rose di “Titanic“, simulando la famosa scena sulla nave di Leonardo Di Caprio e Kate Winslet. L’idea è partita dal fatto che la Raffa scambiò il titolo della canzone “Titanium” con “Titanic“. Anche per questo ricevette un tapiro da “Striscia la notizia“. Subito ne è nata una battuta spontanea della Carrà: “un altro tapiro no eh!?“. Un sorriso naturale si è sollevato senza dimenticare, però, la gara. Da lì, infatti, si è originato tutto. Poco prima ad interpretare proprio “Titanium” nella sfida dei Knockout era stata la 18enne Beatrice, impressionando molto tutti i coach. Nello scontro contro la 22enne Francesca ha vinto con la gioia di aver dimostrato padronanza e qualità nonostante la giovane età.
Lei è stata solo una degli ultimi talenti prescelti dai coach per essere portati alla delicata fase dei live. Vediamo di conoscere gli altri chi sono.
In apertura per il team Killa si sono affrontati William (al 50% della voce) con un testo di Bruno Mars e Roberta, che ha cantato “Cambiare” di Alex Baroni. Alla fine Emis ha scelto lei “per le emozioni che gli ha regalato”.
Voce forte e sicuramente riconoscibile, un rock duro nascosto dietro note di romanticismo accennato e velato, potrebbe essere persino ben quotata per la finale. Anche se ha convinto davvero di più e molto la giovane di Tolfa Alice Papa del team Dolcenera. Accompagnata dalla sua chitarra ha cantato con assoluta versatilità, modulazione e pieno controllo dei suoi strumenti (voce e chitarra), “Ma che freddo fa” di Nada. Per Dolcenera un elemento importante per cercare di vincere con un talento della sua squadra dopo essersi resa protagonista del programma. Alice, come l’ha definita lo stesso Federico Russo, non è un’artista che passa inosservata: ‘uno spirito libero’, ‘folle’, ‘eclettica’ è un’interprete straordinaria per la sua capacità di rivisitare i testi in modo estremamente personale. È stata la stessa Dolcenera a rimarcare che il suo pregio è di essere in grado di non far compromettere le sue esibizioni dalla sua storia personale, con i genitori che si stanno separando. Le sue performances non ne risentono assolutamente.
Dunque due belle voci femminili molto papabili a contendersi il titolo di The Voice. Tuttavia spicca anche quella maschile del lirico che canta da quando aveva 11 anni. Si tratta di Davide Carbone del team Pezzali, che si è aggiudicato un posto nei live, battendo Viviana Colombo con “Io che amo solo te” di Sergio Endrigo. Nonostante la ragazza abbia dimostrato abilità nel mescolare nella sua performance due pezzi di due brani completamente diversi (tra cui uno era “Thriller” di Michael Jackson), Max ha optato per il primo perché “in un momento in cui tutta la musica italiana guarda all’estero, voglio tenere alto il buon nome della tradizione della nostra musica”.
Per quanto riguarda le voci maschili, sulla stessa linea di pensiero è sembrata Dolcenera nell’esprimere la sua preferenza a favore del giovanissimo Joe Croce (con “Photograph“), ma che si può già considerare un veterano con un disco già all’attivo a soli 16 anni. Un artista a tutto tondo dunque e completo, che non si può ignorare.

Se tuttavia tra i solisti uomini permane leggermente favorito Charles Kablan, nell’ultima serata dei Knockout è stata trovata la sua versione femminile corrispondente. Una sorta di alter ego al femminile speculare: la voce di Frances, che si è cimentata con coraggio ad interpretare un mostro sacro quale Amy Winehouse e la sua “Tears dry on their own“. Elemento del team Killa, Emis si è trovato a dover scegliere tra due voci black potenti: quella di Frances appunto e quella di Debora con la sua versione di “Come foglie“, portata a Sanremo da Malika Ayane. Colpito e sorpreso dalla prima, ha promesso all’altra che la loro avventura non finirà lì, ma proseguirà anche fuori, dopo “The Voice“, con un duetto o un disco.
È stato poi sempre lui a svelare colui che è stato “il jolly sprecato di questa edizione del programma“, l’asso nella manica della trasmissione perso, il talento non sufficientemente supportato: ovvero quello di Claudio del team Pezzali, eliminato per dare un’opportunità di crescita alla giovanissima Francesca, anche se ancora un po’ acerba. Con signorilità Claudio ha accettato, sostenendo che fosse giusto così.
Ultima selezionata è stata Tanya del team Carrà, con la sua energia travolgente e tutto il carisma espresso in “I wish” di Stevie Wonder. Una dolcezza piena di grinta che ha letteralmente conquistato Raffaella. Non solo è stata più naturale di Katy nella sua esibizione (e per questo superiore), ma ha superato alla grande la prova dei knockout in quanto per lei la musica è una cura, serve come mezzo di riabilitazione per risollevare i bimbi dagli handicap fisici e motorii da cui sono afflitti e di cui lei con passione si occupa. Una tenerezza materna la sua, che mette nel lavoro come nel canto e che traspare nettamente lanciando un bel messaggio. Senza considerare l’assoluta tenuta eccezionale che ha del palco e la capacità di catalizzare l’attenzione di pubblico e spettatori. A nulla è servito lo striscione per Katy (che portava ‘In assenza di te‘ di Laura Pausini),  “la tua musica entra nell’anima: facci sognare“.

Ed ora siamo finalmente pronti per i Live…