La nuova edizione 2016 del programma “Tale e quale show” è di nuovo approdata in tv, condotta come sempre da Carlo Conti.
Tale e Quale Show 2016 ritorna in onda, ed è subito successo con il 21,8% di share (pari a circa 4,6 milioni di spettatori). A vincere la prima puntata, mettendo d’accordo tutti (giurati e gli altri partecipanti) è Manlio Dovì, con la canzone “Lei” di Charles Aznavour, interpretata egregiamente, ma anche un costume da 10 e lode per Dovì, tramutato benissimo nella fisionomia di Aznavour. Intensa con moderazione, la sua esibizione ha convinto tutti (pubblico compreso). Che si candidi a diventare trasmissione dell’anno ai Premi della tv, come già accaduto in passato? Per il momento, iniziata in una circostanza particolare, a causa del lutto per la scomparsa dell’ex presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi (a 95 anni), si è conclusa in modo ancora più singolare. Carlo Conti ha voluto su di sé la stretta ravvicinata della telecamera sul suo volto per annunciare: “ricordatevi che lei non si tocca neppure con un fiore”, questo il messaggio chiaro contro la piaga del femminicidio.
Ma torniamo allo show: formula vincente non si tocca, ha esordito Conti in apertura di trasmissione. Dunque l’impostazione tradizionale regge assolutamente come da consuetudine, ma con qualche piccola variante. Sempre tre giurati. Sempre la veterana Loretta Goggi, alla conduzione della ‘commissione’; ma affiancata da Enrico Montesano (al posto di Gigi Proietti) e da Claudio Amendola (in luogo di Claudio Lippi), che ha presentato in anteprima la fiction di cui sarà protagonista con Carolina Crescentini: “Lampedusa”, “perché l’emergenza è reale”, ha commentato Amendola. L’attore ha auspicato che tale prodotto cinematografico possa servire a sensibilizzare adeguatamente l’opinione pubblica su questa problematica quanto mai attuale, senza retorica e senza troppe parole, ma invitando a vedere la fiction per rendersi conto di quale è veramente la condizione che non riguarda solo il nostro Paese (l’Italia), ma è un’emergenza e una questione anche di natura europea.
Tre figure emblematiche di ciò che significhi fare, aderire e partecipare a Tale e quale show: bisogna saper imitare (emblema ne è l’icona di tutte le imitatrici: Loretta Goggi); ma occorre anche saper recitare (come fa molto bene Enrico Montesano spesso a teatro, che ben prende il posto dell’altro validissimo uomo di teatro quale è Proietti) e mascherarsi da un altro (ecco qui l’utilità del trucco&parrucco, che a volte fa veri miracoli); proprio Montesano sul brano vincitore ha detto scherzosamente: “beh l’ha cantata in italiano, almeno ci capiamo qualcosa”. Ma per trionfare nella trasmissione è necessario interpretare, infine, il ruolo di un altro, come un attore quale Amendola ben insegna: entrare nei suoi panni, nella sua psicologia, nella sua emotività e rilasciarne tutti gli stati d’animo e l’incisività.
“Proprio una bella famiglia”, quella di Tale e quale show. Con queste parole, la new entry del programma Vittoria Belvedere ha ben riassunto l’atmosfera che si respira nel programma: quella di un gruppo unito, dove si lavora alacremente tutta la settimana per prepararsi. Sì divertimento, ma c’è anche tanto sacrificio e duro lavoro. E di questo si è parlato con un altro protagonista della trasmissione: Tullio Solenghi. Con lui si è ricordata e omaggiata la regina di tutte le più serie stacanoviste del mondo dello spettacolo, che ci ha lasciato recentemente: Anna Marchesini. “Di lei mi mancheranno le sue telefonate del giorno dopo di severo commento, ma oggettivo ed obiettivo”, dopo un’esibizione insieme al trio che componevano con Massimo Lopez (presente la scorsa edizione qui a Tale e quale show). “Lei mi ha insegnato che la comicità è matematica” –ha proseguito Solenghi in un altro momento di commozione sincera-, è rigore, è precisione, è impegno e duro lavoro, non è mai né banale, né casuale, né istintiva, ma è una lunga preparazione cui ci si predispone”. A stemperare gli animi e la lieve tensione emotiva che si era creata giustamente, ci ha pensato Montesano. Dopo l’esecuzione di “Knocking on heaven’s door” di Bob Dylan da parte di Tullio, il giurato gli ha detto: “eri avvantaggiato perché giocavi in casa”, in riferimento alla nota pubblicità girata dall’attore e comico del caffè Lavazza (ambientata in Paradiso, dove interpretava proprio S. Pietro).
Ma Manlio Dovì, Vittoria Belvedere e Tullio Solenghi sono solo alcuni dei partecipanti della nuova edizione 2016 del programma condotto da Carlo Conti. Vediamo chi sono gli altri protagonisti di questa sesta edizione. Innanzitutto Sergio Assisi, che ha aperto la prima puntata esibendosi in “Una lunga storia d’amore” di Gino Paoli; nella prossima puntata sarà Piero Pelù. Poi Deborah Iurato, che ha interpretato Noemi in “Sono solo parole” e che la prossima settimana sarà Anastacia ed Eros Ramazzotti. E ancora il giovane Davide Merlini che, dopo essersi tramutato in Alvaro Soler con la sua “Sofia”, dovrà vestire i panni di Nek. Per Fatima Trotta, direttamente dal palco di Made in Sud, riuscita a superare l’ostacolo ‘estremo’ di eseguire il brano di Miley Cirus “Wreckling ball” (ma senza la scena di nudo), nulla sembra più impossibile. A lei spetterà di portare sullo schermo la voce di Violetta. Apparsa molto divertita (la fisionomia, però, la rispecchiava poco) Bianca Atzei nel fare Rita Pavone, mentre canta e balla “Il ballo del mattone”, forse più complicato sarà per lei essere (la prossima settimana) Anna Tatangelo. Ha affrontato la prova sempre col sorriso, come al suo solito, anche Enrico Papi, quando ha dovuto interpretare Fabio Rovazzi in “Andiamo a comandare”; ora lo aspetterà di interpretare Justin Timberlake. Non è stato facile per Lorenza Mario sicuramente imitare Olivia Newton John, nel suo tormentone vorticoso degli anni ’80 “Physical”; di certo non lo sarà neppure essere Elisa, con la sua voce e il suo timbro così particolari, la prossima volta. Che dire poi di Silvia Mezzanotte? Partita con un impegno non da poco, avendo da interpretare niente di meno che Gloria Gaynor in “I will survive”, ad attenderla c’è l’imitazione di Dalida. Non meno strenua la sfida che toccherà a Leonardo Fiaschi, a cui è stato assegnato Jovanotti, cantante tutto ritmo e carisma; così come lo è dovuto essere nella prima puntata per esibirsi in “Amen” di Francesco Gabbani.
Per quanto riguarda gli altri concorrenti in gara già citati (ma di competizione c’è davvero poco assicura Conti), vediamo quali le prove da superare per loro. Per ciò che concerne Vittoria Belvedere (impegnata nella puntata di apertura in “Ragazzo triste” di Patty Pravo), la settimana successiva la vedremo vestire i panni di Fiorella Mannoia, altra voce non semplice da replicare. Per la seconda puntata, poi, Tullio Solenghi si è visto attribuito l’arduo compito di celebrare, ricordare, commemorare lo scomparso Enzo Jannacci e i suoi modi e atteggiamenti molto personali di stare sul palco e cantare. Infine, al vincitore della prima puntata, Manlio Dovì, spetterà di imitare Roberto Vecchioni. La sfida continua, dunque. Per i concorrenti, ma anche per la trasmissione.
L’unica vera e significativa novità introdotta dal programma è che, se non poteva mancare ovviamente l’insostituibile (come lo ha definito Conti) Gabriele Cirilli, a scegliere le sue imitazioni sarà il pubblico da casa. Per lui i telespettatori hanno deciso che lo volevano vedere trasformarsi ne Il Quartetto Cetra. La curiosità sale nell’ansia di conoscere in chi dovrà tramutarsi la prossima settimana…