Le lacrime dei Blu rimasti in tre, ma esce Alessio dei Bianchi
I Blu erano “quattro amici al bar” ora rimasti in tre, ma più forti e coesi che mai. J-Ax e Nek hanno detto di “fidarsi ciecamente dei loro talenti” e che le sconfitte subite non li hanno poi segnati molto; portano con orgoglio il segno delle perdite accumulate nelle puntate, dopo averne perse tre di seguito, con dei braccialetti blu che sfoggiano al polso. Dal canto loro, i Bianchi si ritengono uniti da un’alchimia tale che è quasi rara: per loro dei ciondoli con la scritta “empatia” a ricordare di fare sempre gioco di squadra. Questo lo scenario che dipinge l’atmosfera che si respira all’interno dei due gruppi. La serata si è aperta sotto i più buoni auspici per i Blu, dato che sono riusciti a vincere la gara iniziale che decretava chi sarebbe stato a cominciare le sfide: giudice speciale Virginia Raffaele nei panni di Donatella Versace. Forse a portare fortuna è stata la convinzione, per Nek, che “il lavoro premia sempre”. A fine serata usciranno trionfatori grazie alle prove di ballo di Ale, che ha sconfitto al ballottaggio Alessio dei Bianchi. Quest’ultimo, però, prima ha fatto in tempo a raccontarsi. “Io mi sento di esistere pienamente solo quando ballo. Fino a poco tempo fa ero in mezzo a una strada ed ora sono vestito da ballerino: tutto questo mi sembra incredibile, un sogno quasi impossibile che si sia concretizzato”. Il fatto è stato rivelato dalla sua coach Elisa, che gli ha risposto così: “tu non sei vestito da ballerino, sei un ballerino”. Per lui, però, il duplice premio, nonostante la sconfitta, di Emma che lo vorrebbe portare in tour con lei nel suo corpo di ballo a settembre ed ottobre; di Maria che lo ha fatto sedere vicino a Sabrina Ferilli, mentre Fabrizio Moro cantava il suo nuovo singolo “Sono anni che ti aspetto”. Ma Alessio non ha ottenuto solamente la proposta artistica di Emma, bensì anche quella altrettanto molto importante professionalmente, di poter effettuare tre settimane di stage a giugno a New York. Non ha avuto parole per descrivere la sua emozione se non ammettere che “l’esperienza di Amici mi ha fatto crescere molto”. Per lui la soddisfazione di aver raccolto anche il rispetto e la stima dei capisquadra dei Blu. Nek lo ha abbracciato e ha tenuto a precisargli: “Non ti abbattere, c’è un mondo fuori che ti aspetta. I talenti non perdono mai e non smettono di esistere e di essere tali”. Mentre J-AX, nonostante la vittoria, ha affermato di non sentirsela di gioire “perché stasera Amici ha perso un grande talento”.
Se, dunque, i Blu hanno ottenuto un po’ di respiro, le cose non restano tranquille per loro. Ha sorpreso e stupito molto, la scelta da parte di Alessandra Celentano (insegnante di danza, come noto), di mandare al ballottaggio Ale, uno dei più validi ballerini. Anche Nek e J-AX hanno ricevuto polemiche per aver troppo tutelato Chiara, sembrata non all’altezza delle aspettative riposte su di lei. Il quarto giudice della serata era Marco Bocci, uno dei primi a complimentarsi soprattutto con Ale: “io ho fatto il Tristano a teatro e so cosa voglia dire interpretare una coreografia teatrale e teatralizzata; lui ha saputo rappresentare la sofferenza in maniera esemplare con un’arte drammatica eccellente e raffinata, fine”. A riprendere le congratulazioni nei suoi confronti Sabrina Ferilli, definendolo “un ballerino di una sensibilità e di una delicatezza rare”. Anche Anna Oxa si è esposta positivamente verso di lui: “Ale è sempre fluido, mai esasperato, è come se ad ogni esibizione si immergesse nella coreografia”, interpretandola, ma anche identificandovisi. Infine i riconoscimenti sentiti e meritati del suo coach Nek: “Ale rende le cose difficili, straordinariamente facili”.
Tuttavia, oltre che la serata dei complimenti e dei talenti è stata anche la serata delle lacrime. Quelle di J-Ax che si è commosso all’esibizione di Sergio, come anche nelle prove. Quelle di Emma ed Elisa, affrante dall’uscita di Alessio. Quelle da brividi di Elodie che ha cantato “Io che amo solo te” di Sergio Endrigo (ma ha duettato anche con Loredana Bertè), colonna sonora dell’omonimo film interpretato da Laura Chiatti (e Riccardo Scamarcio). Quelle di Chiara, dicevamo, che è scoppiata a piangere per le critiche, messa intensamente e continuamente sotto pressione. Nonostante i complimenti ricevuti dal quarto giurato: “tanto di cappello per essere ostinata ad andare avanti con prove toste. Da subito ho percepito una delicatezza esplosiva nella tua voce”. Non ha convinto, sebbene si sia cimentata in numerose prove differenti, ma forse troppo elevate per lei, per un timbro ancora troppo giovanile e in formazione, con una vocalità un po’ acerba da curare, coltivare e far crescere in maturità e in una maggior padronanza. Sembra ancora non controllare bene le sue corde, non saper bilanciare l’attenzione per l’esecuzione tecnica precisa e la concentrazione per l’interpretazione, da contemperare con una tenuta del palco più accattivante e carismatica. Ancora manca un po’ di appeal, mentre di certo non pecca in coraggio, ma non basta. Troppo elevate le canzoni che ha dovuto interpretare, forse troppo distanti dal suo mondo che potrebbe essere quello di sonorità più blues, meno rock o pop. Ha cominciato con “I can’t get out of my head” di Kylie Minogue, per poi continuare con “La mia storia tra le dita” in duetto con Gianluca Grignani, per arrivare infine alla davvero troppo impegnativa “L’emozione non ha voce” di Adriano Celentano. Per concludere in modo ancora meno convincente con il duetto con Fiorella Mannoia in “Come si cambia”. Se vuole restare nella scuola deve essere autentica, riconoscibile, non voler sembrare diversa da quello che è. Non deve strafare, ma crearsi una sua personalità e un suo stile. Questo può renderla ancora competitiva ad “Amici”, laddove di fronte ha talenti che sembrano già veterani e molto più disinibiti. Pensiamo a Daniele La Rua&co: di loro Morgan ha detto “rappresentano ciò che una band moderna dovrebbe essere”. Oppure Lele, che ha entusiasmato con la prova Performer, in cui è sembrato muoversi sul palco perfettamente a suo agio, così come nel duetto con Luca Carboni. Per non parlare di Elodie che ha scelto un tono deciso e rock sin dal look, che porta avanti con ostinazione. Per coerenza anche Chiara, che ha deciso di indossare una coroncina in stile hippy da “figlia dei fiori”, dovrebbe perseguire su una via di delicatezza e sensibilità, da sfumature anche jazz, facendosi completamente assorbire dai testi e dalla sonorità delle canzoni puntando sulla modulazione della voce più che sull’estensione. Non siamo critici musicali né tecnici del mestiere, però più intensità nelle note basse e meno ricercatezza, virtuosismi su quelle alte, potrebbe a nostro avviso favorirla.