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Sanremo 2015: boom di ascolti, e Tiziano Ferro che incanta

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Sanremo 2015: boom di ascolti, e Tiziano Ferro che incanta

Sanremo 2015 - 65° Festival della canzone italiana

Sanremo 2015 – 65° Festival della canzone italiana

Momenti di commozione con Pulvirenti di Emergency, standing ovation per il ritorno di Al Bano e Romina, Siani che devolve il ricavato in beneficenza a due ospedali

Boom di ascolti, voglia di cambiamento ma non da parte del pubblico che “salva” le canzoni più commerciali, cantanti che nell’anteprima si auto-presentano, un Tiziano Ferro che incanta e conquista tutti. Si può riassumere così la prima serata del 65esimo festival di Sanremo, condotto da un Carlo Conti perfettamente a suo agio, un’Arisa che punta tutto sulla simpatia con molto autocontrollo, un’Emma invece più tesa e più sensibile, che si commuove dall’emozione: d’altronde, ha detto la cantante, “ho scelto di fare Sanremo perché regala emozioni”. Nonostante siano entrambe emozionate hanno interagito sul palco tutte e due con sincerità e spontaneità e di questo il Festival aveva molto bisogno. Ed una Rocìo che sta al gioco, accontentandosi di una parte minore, scegliendo la semplicità di essere se stessa. Uno stile della kermesse esattamente in linea con quello del direttore artistico Carlo Conti. Belle ed affascinanti anche le luci di sfondo e le scenografie proiettate alle spalle dei cantanti durante le esibizioni: uno sfondo stellare, luminoso ma sobrio. Tanto che, nel finale, i presentatori si sono cimentati in una sorta di “Noi che” simile a quello della trasmissione condotta da Conti “I migliori anni”, gradevole ma non originale, anche se ha contribuito a instaurare un feeling col pubblico da parte dei conduttori. Più fresca è risultata l’anteprima in cui i 20 big in gara, in clip a rotazione, si sono raccontati, si sono presentati, hanno parlato della loro canzone e di cosa rappresentasse Sanremo per loro e quel testo, di come sono approdati qui sul palco dell’Ariston e di quale frase, del brano che hanno portato, li abbia maggiormente colpiti. Così come un tocco di classe è venuto dalla carrellata di immagini dei big sul red carpet fuori dal Teatro: ognuno sfoggiava un mazzo di fiori, perché Sanremo è tale anche proprio per essi; gli omaggi floreali, da sempre, costituiscono un costo, ma anche la bellezza e il fascino del Festival. Nella seconda serata si partirà subito con la gara dei giovani, ha anticipato Conti, per una manifestazione musicale in cui il motto sia sempre di più “tutti amano Sanremo”, più vicino alla gente comune. Tanto che è stata invitata a salire sul palco la famiglia più numerosa d’Italia, gli Anania di Catanzaro: un’idea non particolarmente originale, ma apprezzabile. Così come non hanno particolarmente divertito le gag con gli pseudo giornalisti della stampa, ma tentare di sdrammatizzare è sempre cosa buona.

Dopo che i primi 4 big hanno cantato, è giunto il momento più esplosivo di tutti, quello più alto in termini di qualità ed umanità, non solo artistica: l’arrivo sul palco di Tiziano Ferro. L’artista di Latina ha donato al pubblico ben quattro suoi brani di successo, che ben riassumono sia il suo percorso che la sua personalità; sono quelli che meglio lo rappresentano, a cui tiene principalmente: “Non me lo so spiegare”, “Sere nere”, “Il regalo più grande” e poi l’ultimo singolo uscito del Best of “Incanto”. Un tripudio di successi sancito con la vendita di più di 10 milioni di dischi, che incoronano questo talento nostrano che ha dovuto raddoppiare le date di Milano e Roma del tour estivo negli stadi. Con la semplicità che lo contraddistingue si definisce “un cantastorie”: “la musica pop racconta la gente alla gente, dice le cose come stanno. Mi piace farmi carico di certi messaggi” sociali importanti, ha spiegato. Un bel modo per festeggiare anticipatamente il suo compleanno: il 21 febbraio prossimo compirà 35 anni e sembra davvero per lui essere giunto una fase di passaggio a un periodo di maggiore serenità, equilibrio interiore e consapevolezza nelle proprie capacità e negli obiettivi che intende perseguire. Con un velo in più di sano romanticismo che non guasta: per San Valentino, infatti, sarà possibile trovare sulle confezioni di Baci Perugina tutte le più belle frasi d’amore delle sue canzoni.

Così come un momento alto è stato il monologo di Alessandro Siani, che con uno humour moderato, senza esagerazioni, ha affrontato con ironia tutti i problemi principali dell’Italia parlando di crisi, disoccupazione, della corruzione, della politica e dello stretto legame che il nostro Paese ha con la cucina. “Conti voleva che fosse il Festival dell’amore per tutti e di tutti. Pensiamo che l’amore sia la cosa più bella del mondo, ma forse dovrebbe essere l’opposto, che il mondo sia la cosa più bella dell’amore: significherebbe che siamo attaccati alla nostre radici”. E subito dopo c’è stato l’omaggio discreto, contenuto, ma sentito, a Pino Daniele. Appena sono state proiettate le immagini del cantante napoletano, di Mango e di Giorgio Faletti si è visto un Siani sentitamente commosso, così come Emma. Siani, poi, ha deciso di donare il costo che gli spettava per la serata in beneficenza agli ospedali Gaslini di Genova e Santobono di Napoli.

Altra parentesi impegnata socialmente e toccante umanamente è stata l’intervento di Fabrizio Pulvirenti, medico di Emergency che ha raccontato la sua esperienza in Sierra Leone (dove tornerà nonostante il contagio dell’ebola, da cui è guarito): “mi sono salvato perché sono europeo, se avessi avuto la pelle nera sarei morto- ha incalzato. C’è bisogno di volontari, di più cooperazione internazionale e di tanti soldi poiché l’assistenza costa”, è stato il suo appello. Regalando così qualche brivido.

Così come hanno fatto Al Bano e Romina Power: standing ovation per loro e una targa speciale per premiare questa reunion dei due dopo oltre 24 anni di distacco, sancita con uno dei picchi di ascolto più alti della trasmissione.

Ultimo ospite della prima serata, internazionale, dopo il ricordo della Giornata della liberazione dalle Foibe, è stato la band degli Imagine Dragons, che ha affascinato con le loro sonorità morbide e commosso cantando una canzone dedicata a un fan morto di cancro.

Infine, forse un po’ in ritardo sui tempi previsti, è arrivato il momento decisivo dell’esito delle votazioni (quest’anno possibile anche tramite l’applicazione per smart phone: l’app rai.tv). Al di là dei numeri (11, 7 milioni di ascolti, contro i 10,9 del 2014, e 49,34% di share), la scelta del televoto lascia un po’ a desiderare. A fine serata a rischio risultano le canzoni più “nuove” e “particolari”: quella sofisticata ed impegnata, introspettiva, che racconta un disagio interiore ed individuale, ma anche sociale ed universale, di Grazie Di Michele e Mauro Coruzzi; o “Voce” di Lara Fabian di cui non viene apprezzato il timbro eccezionale, che poche altre cantanti hanno. Anche Alex Britti, nonostante la canzone gradevole stenta ad essere riconosciuto. Grignani stesso prova a ritornare con un rock meno duro, più morbido, ma non è sufficiente a garantirgli la “salvezza”. Passano invece Dear Jack, Malika Ayane, Chiara, che mantengono il loro genere tradizionale, Nek il cui testo è interessante e Annalisa, con un brano più profondo anche grazie alla firma di Francesco Silvestre. Domani gli altri 10 big in gara.

di Barbara Conti