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Uomini “Nei panni di una bionda”

virtual-reality-technology-futureLa realtà virtuale trasferisce il cervello degli uomini nel corpo di una donna. E il “sesso forte” diventa “gentil sesso”

La realtà virtuale cambia le prospettive di genere almeno nella realtà virtuale.

È questo il risultato a cui sono arrivati gli scienziati della University of London, (UCL) in collaborazione con i colleghi spagnoli dell’Università di Barcellona e dell’Istituto di Ricerca Catalana. Il progetto psicologico-virtuale denominato “body swapping”, ossia lo scambio di corpi all’interno di una realtà virtuale ha aperto nuovi orizzonti accademici sullo studio comportamentale. In special modo lo studio ha focalizzato l’attenzione su come le sembianze assunte nella realtà percepita possano influenzare i comportamenti e i modi di pensare. I protagonisti dell’esperimento anglo-ispanico sono stati ventiquattro uomini, e lo studio consisteva nel trasferire la loro menti nel corpo di una donna allo scopo di mettere in luce come gli esseri umani concepiscono se stessi in base al sesso. I ricercatori hanno selezionato un range di uomini di diverse età e grazie alla tecnologia virtuale li hanno catapultati in un corpo femminile. Appena indossata l’attrezzatura i partecipanti all’esperimento hanno dichiarato di aver avuto da subito una visione di sé in “versione donna” nella realtà virtuale. L’effetto chiamato  body swapping è stato così convincente che la percezione degli uomini nel corpo femminile ha causato loro reazioni classificate all’interno degli stereotipi appartenenti al “gentil sesso”. Mel Slater, uno degli scenziati che ha ideato lo studio psicologico-virtuale ha sostenuto: “Questo lavoro apre nuove frontiere scentifiche sulla reatà virtuale. Si è infatti evidenziato che la virtual realty non cambia solo la percezione dei luoghi ma anche, anzi soprattutto, la percezione che il “giocatore” ha di se stesso in base al sesso”. Slater ha poi aggiunto: “Se dai alle persone l’illusione che i loro corpi sono differenti, le prove (scaturite dallo studio-esperimento) hanno fatto emergere che anche i loro  comportamenti si adatteranno competamente alla situazione”. Il risultato della ricerca empirica ha dimostrato in maniera convincente come vedere la realtà con gli occhi di una donna possa inaspettatamente trasformare il modo di agire. Il progetto psicologico- virtuale ha poi fatto emergere il fatto che le nostre menti hanno una chiara percezione del nostro corpo che si riversa nella realtà percepita. Le aspettative poste nella ricerca pioneristica hanno entusiamato il mondo accademico. Si prospettano già proposte interessanti per immergere nella reatà virtuale coloro che hanno subito interventi chirurgici inavasivi allo scopo di aiutare le loro menti nell’affrontare la difficile fase della riabilitazione. Le accalamazioni sono state ricevute non solo dai colleghi ma anche da numerosi blog e siti femministi. Il web Women rights, ( I diritti delle donne) ha così commentato la notizia: “ Vedere come gli uomini si comportano diversamente nel corpo femminile, potrebbe educare loro al rispetto e mettere in atto una correzione psicologica di alcuni comportamenti devianti come lo stupro e le molestie sessuali”.

di Valeria Marchetti