Una risata li incenerirà… l’ironia per distruggere i tabù, tra olocausti e altre tragedie ultra umane
Non nominare il nome “Olocausto” invano. La commedia può distruggere i ghetti della memoria e della coscienza collettiva? L’ironia può permettersi di scardinare la retorica della tragedia più recente/imminente? Nel Paese della libertà costituzionalizzata ma contraddittoriamente applicata si può ridere del sistema nazista o del terrorismo, dell’11 settembre o dell’omosessualità?
Nella Selezione Ufficiale della Festa del Cinema di Roma 2016 il documentario The Last Laugh firmato da Ferne Pearlstein ospita voci illustri e testimoni anonimi dibattendo in un chiaroscuro dialogico e concettuale, sulla libertà d’espressione, componendo le divergenti opinioni di comici, artisti, uomini e donne “comuni” sulle potenzialità, sui vincoli e sulla simbolica ricaduta di massa della commedia applicata a grandi temi cardine e tabù della nostra società, a partire dall’Olocausto. Si può dire una barzelletta sugli ebrei? E sui forni crematori? I neri possono schernire gli ebrei? Si può alleggerire e demolire i preconcetti forzandoli in modo estremo? Quanto tempo è necessario perché l’opinione pubblica e ancor prima i poteri forti decidano che cosa possa essere detto deriso esorcizzato? La coscienza va cullata o scossa? Educata o addormentata? Pearlstein intervista Mel Brooks, la comica Sarah Silverman, il regista di Borat, eminenze grigie della cultura ebraica, uomini e donne sopravvissuti all’Olocausto, creando un contrappunto divulgativo e divertente senza mai essere irriverente. La riflessione prende le mosse dai cabaret che gli stessi ebrei mettevano in scena per distrarsi dalla morsa fisica e psicologica dei campi di concentramento, passando per l’umorismo controcorrente di Mel Brooks fino ai comici contemporanei alle prese con la lotta dissacrante agli stereotipi e alla loro normalizzazione nella cultura contemporanea (il nero può prendersi gioco del bianco ma non della sottocategoria “ebreo”, una non ebrea può fare elegante sarcasmo ma non battute trash sulle carme a gas, etc.). La commedia come strumento di distruzione dell’autocensura, come momento di elevazione sorprendente sin nella sua più greve ma consapevole declinazione.
CAST
Regia di Ferne Pearlstein
Sceneggiatura di Robert Edwards, Ferne Pearlstein
Con Renee Firestone, Klara Firestone, Gilbert Gottfried, Rob Reiner, Mel Brooks, Judy Gold, Sarah Silverman, Carl Reiner, Robert Clary, Etgar Keret, Aaron Breitbart, Jake Ehrenreich, Alan Zweibel, Susie Essman, Larry Charles, Deb Filler, Elly Gross, Jeffrey Ross, Harry Shearer, David Steinberg, Lisa Lampanelli, Roz Weinman, Abraham Foxman, David Cross, Shalom Auslander, Hanala Sagal
Fotografia e montaggio di Ferne Pearlstein
USA 2016
Durata 89’