Il romanzo di Robert Louis Stevenson debutta nella Capitale
Il piccolo Teatro Trastevere, nel cuore pulsante di Roma, ha aperto la seconda stagione con la pièce tratta dal capolavoro della letteratura Lo strano caso del dottor Jekyll e del Signor Hyde di Robert Louis Stevenson, in scena fino a domenica 26 settembre.
Riportato in vita dalle associazioni “Gli Arpagoni” e “Novembre” il teatro sembra essere in perfetta armonia con ciò che lo circonda, l’atmosfera raccolta e le candele all’ingresso rendono accattivante l’esperienza teatrale e la location risulta essere intima quanto basta per un teatro off. Diretto da Andrea Teodori, l’adattamento del romanzo è fedele alla letteratura, ma assume i connotati cinematografici nella regia sequenziale. Le scene sono descritte come quadri in cui avvengono gli avvenimenti ,che hanno come protagonista il dott. Jekyll, ingegnoso e rispettato chimico, e il suo alter ego malvagio, il signor Hyde. A fare da sfondo alla pièce la scenografia di Giada Tosti, che coinvolge la platea e abbatte la barriera del sipario (probabilmente per mancanza di spazio), ricreando, con una panchina e un lampadario, le strade della Londra del XIX secolo. Sul palco pochi elementi a descrivere l’abitazione e il laboratorio del dott. Jekyll, compensati dall’accuratezza dei dettagli e dal realismo dei costumi di Silvia Cervellin e Layla Hi, un’ottima ricostruzione storica che contribuisce a rendere al meglio l’atmosfera cupa che Stevenson descrive con minuziosità nel romanzo. A comparire per primo in scena è il perfido signor Hyde, interpretato ottimamente da Massimo Di Vincenzo, che con i suoi ghigni e la sua voce rotta interrompe nella quiete cittadina, assassinando brutalmente una donna. Al delittuoso episodio si susseguono i dialoghi tra l’avvocato Utterson (Diego Migeni), grande amico di Jekyll, e il cugino Enfield (Davis Tagliaferro), che si interrogano su chi sia questo misterioso signor Hyde, per poi scoprire con stupore essere l’unico erede del testamento di Jekyll. Da questi due frame la trama scorre veloce, tra i litigi con l’amico Lanyon (Andrea Teodori) e i continui delitti di Hyde, ma soprattutto con il pensiero fisso dell’avvocato Utterson sul testamento di Jekyll e sui suoi comportamenti. Il dottore, infatti, passa da momenti di stabilità, in cui sembra essere quello di sempre, a momenti di depressione, nei quali si chiude nel suo laboratorio senza voler vedere nessuno. A seguirne ogni cambiamento d’umore è il fedele maggiordomo Poole, interpretato da un eccellente Edoardo Sala. Le continue trasformazioni in Hyde rendono il giovane chimico sempre più debole e incline alla sua parte malvagia, finchè per liberarsene dovrà prendere una decisione drammatica. In questa ultima scena si nota la buona l’interpretazione di Sebastiano Gavasso, che recita un dott. Jekyll giovane e distinto, incapace di sottrarsi alla sua inclinazione diabolica. Da sottolineare anche la presenza scenica di Diego Migeni, interprete di un Utterson credibile e giustamente afflitto. Il cast di attori giovani connota positivamente la rappresentazione, che non risulta mai noiosa (un solo atto), ma mette in luce le imperfezioni stilistiche e gli errori fonetici di alcuni, mentre nel complesso la tensione è ben trattenuta fino alla scena principale, dove i protagonisti hanno saputo misurare le espressioni, cosa non facile data l’ambiguità dei personaggi. Buone anche le interpretazioni di Giulia Gallone ed Eleonora Cucciarelli, che gestiscono bene le figure femminili della pièce.
Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde
regia di Andrea Teodori
cast: Edoardo Sala, Massimo Di Vincenzo, Diego Migeni, Sebastiano Gavasso, Giulia Gallone, Andrea Teodori, Davis Tagliaferro, Giorgio Di Donato, Eleonora Cucciarelli
21-26 settembre
Teatro Trastevere
via Jacopa dè Settesoli 3, 00153 Roma
info: www.teatrotrastevere.it
di Valeria Ponte