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Uno spettacolo multiplo per celebrare Gabriele Vacis

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Uno spettacolo multiplo per celebrare Gabriele Vacis

gabriele_vacisCome celebrare la carriera di un artista eclettico come Gabriele Vacis, se non con un lavoro articolato in grado di raccontare attraverso le differenti arti, la carriera teatrale del regista piemontese?

Regista, formatore, animatore culturale e oggi anche direttore artistico del Teatro Regionale Alessandrino, Gabriele Vacis è stato per quasi 30 anni guida, oltre che fondatore, del laboratorio Teatro Settimo, fucina di numerosi artisti che si sono formati o che hanno semplicemente collaborato con il laboratorio. Eugenio Allegri e Serena Sinigaglia, Lella Costa, Lucilla Giagnoni, Roberto Tarasco, Laura Curino, Marco Paolini, Emma Dante e scrittori del calibro di Alessandro Baricco e Luigi Meneghello sono solo alcuni degli autori che hanno orbitato intorno al Teatro Settimo. Per l’occasione è stato ideato uno spettacolo composto da cinque rappresentazioni, un film, un libro e una dimostrazione di lavoro che si stanno svolgendo proprio in questi giorni. Dopo Novecento, la messinscena a due voci tratta dall’omonimo monologo di Alessandro Baricco affidata a Eugenio Allegri e Arnoldo Foa che raccontano la vicenda del giovane ragazzo che rimarrà sempre sulla nave in compagnia del suo pianoforte; il 4 novembre è stato messo in scena Libera Nos uno spettacolo ispirato a Libera nos a Malo di L. Meneghello e nato dall’incontro tra l’autore, Vacis, Marco Paolini e Antonia Spaliviero. Alla proiezione del film Uno scampolo di paradiso con Gabriele Vacis, Francesco Vacca, Laura Curino, Claudio Lucato, Gabriele Lucato, Guglielmo Pistone, Stefania De Razza, Simone Vergnano Roberto Vergnano, Pier Andrea Palumbo, Vittorio Frigerio e la partecipazione di Marco Paolini, Moni Ovadia, Natalino Balasso, Lucilla Giagnoni e molti cittadini di Settimo Torinese sono seguiti Synagostyty, storia di un figlio di immigrati che porta il nome del suo interprete Aram (come Aram Kian), e Amleto a Gerusalemme, studio per uno spettacolo nato dall’ultimo percorso formativo guidato da Vacis, il campus Schiera ad Alessandria, con giovani attori italiani e palestinesi, che rimanda al racconto racchiuso nell’omonimo volume della collana editoriale dell’Ente, curato da Katia Ippaso. Dal 10 al 22 novembre gli amanti di Vacis potranno essere spettatori di un originale adattamento dello Zio Vanja di Cechov in una versione del tutto personale e fortemente corale, che vedrà protagonisti Eugenio Allegri, Laura Curino, Paolo Devecchi, Michele Di Mauro, Lucilla Giagnoni, Davide Gozzi Alessandro Marchetti, Laura Panti e Francesca Porrini. Con un’accurata scelta degli oggetti scenici Vacis è in grado di tracciare un ponte ideale tra ciò che è stato e ciò che ci appartiene dimostrando tutta l’attualità dell’opera cecoviana. Sulla scena lo spettatore scaltro potrà riconoscere e rintracciare frammenti di storia del Teatro Settimo (gli esordi, l’evoluzione, i modi essenziali e le passioni esistenziali). Lo Zio Vanja sarà intervallato questa sera dalla messinscena di Camillo Olivetti: alle radici di un sogno con Laura Curino, il primo lavoro dedicato al fondatore dell’azienda trasmesso due anni dopo la sua realizzazione, nel 1998, dalla RAI in onore del pioniere, inventore di un’azienda solida. Lo spettacolo scritto dalla Curino e da Gabriele Vacis è un chiaro esempio del processo artistico sul quale sia l’attrice che il regista fondano i loro lavori: un intimo studio del personaggio.

di Maria Teresa Pasceri