In scena fino al 26 giugno al Teatro Patologico di Roma il lavoro “psicanalitico” di Giles Smith
La presunta mostruosità (mentale) nata dall’incapacità di approcciarsi al mondo con sincerità sensoriale, di trovare “sani” spazi di autoconoscenza, di percepirsi coerente parte dell’ondeggiante, caotico, ingannevole tutto della società dei consumi e delle menzogne artificiali. Dopo la Prima Nazionale del 22 giugno lo spettacolo Nella Foresta, scritto e diretto da Giles Smith, sarà al Teatro Patologico di Roma fino al 26 giugno, all’interno del “Festival dei Mondi”, per riflettere insieme all’uditorio sulle bestie nel cuore, sull’orrore “dentro” che stritola il petto di molti e devasta l’animo di alcuni, costringendoli a ferirsi, anche fisicamente, con violenza, per colmare la sensazione di vuoto intollerabile in cui galleggiano. Il progetto trae ispirazione e nutrimento dalla vita e alle idee del neurologo A.R. Luria e dello psichiatra ed educatore Bruno Bettelheim, che fornirono un approccio personalistico, intimo, al disagio mentale, con metodi anti convenzionali. Bettelheim capì che le favole possono essere veicolo simbolico importante per interpretare la realtà, i suoi trabocchetti, i suoi miraggi ripetuti, i suoi orchi, gli ostacoli onnipresenti, spaventosi quanto le creature tra leggenda e folklore studiate e raccontate dai fratelli Grimm. Smith e i suoi si addentrano Nella foresta della malattia, della perversione, della deviazione annidata in ogni gesto “normale”, indagando nello scenario visibile eppure oscuro della vita quotidiana, campo di battaglia tempestato di censure, di timori, di mascheramenti, di contemplazioni titubanti, di annebbiamenti drogati, alcolici, allucinatori, di surrogati meccanici e robotici, di allestimenti digitali, di suicidi esistenziali. La morte, le interazioni fraterne, amicali, amorose, sessuali. Le solitudini, le separazioni, la furia repressa nel distacco sofferto, dall’altro da sé e dal mondo tutto. Nella foresta si (ci) interroga sullo spessore fragile del filo sul quale l’umanità cammina, danza, salta e sulla consistenza delle barriere difensive che evitano lo strappo ferale oppure lo accelerano, sul potere dell’immaginazione, sull’aspetto del reale e dei suoi incanti di marzapane.
TITOLO
Nella foresta
LUOGO E INFORMAZIONI
Teatro Patologico
Via Cassia 472 – Roma
Fino a domenica 26 giugno
Mercoledì-sabato h. 21.00/ domenica h.17 30
Tel. 06-33434087
e-mail teatropatologico@yahoo.it
di Sarah Panatta