La stagione delle reunion trova conferma nel grande ritorno dei
Matia Bazar che vinsero con “
Messaggio d’amore” il Festival di Sanremo nel 2002…
quelli dei dischi d’oro e dei successi come “
Questa nostra grande storia d’amore” e “
Brivido caldo”, con la quale conquistarono il “Telegatto” come miglior gruppo italiano del 2000. È composta da
Piero Cassano,
Giancarlo Golzi,
Fabio Perversi e
Silvia Mezzanotte la band che nasce da una nuova intesa artistica: il primo appuntamento sarà l’uscita del nuovo album, al quale stanno già lavorando in studio da un mese, e una lunga tournèe prevista per il 2011. Ma il progetto andrà avanti con nuove iniziative e partecipazioni a grandi eventi.
“È bastato incontrarsi per caso, tra un’ospitata televisiva e un concerto, per ritrovarsi in studio ad ascoltare le nuove canzoni”, così i
Matia Bazar commentano in esclusiva su “
Tv Sorrisi e Canzoni” – il ritorno di
Silvia Mezzanotte nella formazione, come vocalist della band. “
Sapevamo che il materiale sul quale stiamo lavorando aveva bisogno della sua personalità: le affinità artistiche sono tante e l’entusiasmo di tutti ci ha portato a volerla interprete delle nostre nuove canzoni e a pensare di tornare insieme per il nuovo album che uscirà entro l’anno”. Torna così uno dei gruppi della musica italiana più conosciuti nel mondo, fondato da Cassano e Golzi (da sempre nella band ) negli anni ’70, con un repertorio che include grandi successi: “
Solo Tu”, “
Per un’ora d’amore”, “
Vacanze Romane”, “
Stasera che sera”, “
C’è tutto un mondo intorno”, “
Cavallo Bianco”, “
Ti Sento”, per citarne alcune. Silvia Mezzanotte è stata già vocalist dei Matia Bazar dal 1999 al 2004, per poi dedicarsi al proprio percorso artistico. “
Con i Matia i rapporti sono stati sempre ottimi, non c’è mai stata separazione sul piano personale”, racconta Silvia Mezzanotte. “
Ritrovarsi è stato inaspettato e, allo stesso tempo, naturale. Siamo cresciuti, soprattutto abbiamo maturato nuove idee, e questi cambiamenti saranno utili nel nuovo lavoro, che è la sintesi dei nostri rispettivi percorsi artistici”.
di Pamela Mariano