Inaugurazione della statua dell’ex Beatle a Liverpool
L’8 dicembre di 30 anni fa moriva John Lennon, ucciso da quattro colpi di pistola dell’allora venticinquenne Mark Chapman.
Lo scorso 9 ottobre avrebbe compiuto 70 anni e nei prossimi giorni tutto il mondo ricorderà l’ex Beatle con eventi e iniziative. La sua città, Liverpool, ha voluto fare le cose in grande: la prima moglie di Lennon, Cynthia, e il figlio Julian hanno presenziato all’inaugurazione di “
Peace & Harmony”, una statua dedicata al cantautore che si trova nei pressi di Chavasse Park. La scultura, un globo color arancio con delle colombe sulla cima, vuole essere simbolo e auspicio per la pace nel mondo, tema da sempre molto caro a Lennon. “
Siamo venuti qui con il cuore, in onore di papà, per pregare per la pace e dire grazie a tutte le persone che hanno voluto essere qui oggi per festeggiarlo” ha detto Julian. Cynthia ha aggiunto: “
Penso che il lutto per John sia finito. È tempo di celebrare ed è quello che stiamo facendo. Dobbiamo pensare che la sua vita è stata positiva e godere della nostra. Godere della gioia che lui ha avuto e di quella che ha portato a noi con la sua musica.” Durante la cerimonia il
Liverpool Singing Choir ha cantato l’inno
Give Peace a Chance: tra di loro c’era anche
Pete Best il primo batterista dei Beatles che ha sottolineato come la statua “
catturi tutte le ispirazioni” di Lennon. Intanto i fan di tutto il mondo rendono omaggio al loro idolo in modi diversi ed è stata
Yoko Ono, la compagna di sempre, a ringraziarli con un messaggio su internet: “
So che John non si sarebbe mai aspettato tutto questo amore che continua ad arrivare da parte vostra. Ma ne sarebbe stato molto felice. Grazie, grazie, grazie. ” Yoko Ono si è anche esibita a Reykjavik insieme all’altro figlio di Lennon, Sean. A New York la prima band dell’ex Beatle,
The Quarrymen, gli ha dedicato un concerto tributo e molti fan si sono recati agli
Strawberry Fields di Central Park, l’area vicina al punto in cui John Lennon ha perso la vita, per rivolgergli un pensiero.
di Lucia Gerbino