Più di 4 ore di musica con tante soprese e duetti inediti
Per il secondo anno consecutivo si sono tenuti, nella location d’eccezione del Foro Italico di Roma, i Music Awards: i premi della musica, presentati da Carlo Conti e Vanessa Incontrada. Una lunga serata di musica di successo (dalle 20:30 circa, con l’”anteprima”, fino quasi all’una di notte), quella appunto che riempie gli stadi quali l’Olimpico, che è nelle vicinanze dell’impianto sportivo dove si sono tenuti, da poco tempo, gli internazionali BNL di tennis. E non a caso tra i nomi dei big premiati, si annoverano coloro che hanno fatto dell’Olimpico stesso e di San Siro principalmente le loro seconde case. Non per nulla è stato ricordato che quest’anno il Coni festeggerà i 100 anni dalla Fondazione e sulla Rai andrà in onda (tra il 9 e il 10 giugno) un programma per rendere omaggio a quest’importante istituzione sportiva, tanto contestata quanto fondamentale per portare avanti la pratica dello sport in Italia.
Vere star della musica sono “scese in campo” del calibro di: Laura Pausini, i Modà, Luciano Ligabue, Biagio Antonacci, Elisa, Francesco Renga, Pino Daniele, Emis Killa, Francesca Michielin, Gigi D’Alessio, Mario Biondi, Max Pezzali, Club Dogo, Luca Carboni e la vincitrice di Sanremo 2014 Arisa con la sua “Controvento”. Tanti artisti internazionali tra i quali George Ezra. E poi i giovani: da Rocco Hunt ai ragazzi di “Amici” quali Moreno, Emma Marrone, Alessandra Amoroso e i Dear Jack, ma anche Greta, che ha vinto il Music Award Test Generation. Protagonisti assoluti della serata, questi big sono saliti più volte sul palco, non limitandosi a esibizioni “di circostanza”, ma cercando di andare oltre una mera occasione che rischiava di essere puramente auto-celebrativa, per farne una vera e propria Festa della Musica. Non sono mancate circostanze di riflessione, anche di stampo sociale, per sensibilizzare su tematiche attuali. Laura Pausini ha voluto sottolineare che tiene particolarmente alla canzone “Incancellabile” (un suo brano che resterà sempre un evergreen non a caso), poiché nasconde un messaggio profondo dietro le apparenti parole d’”amore”: è l’amore per la vita, per se stessi, per la diversità, nel senso di non discriminare forme di amore “diverso”. “Per abbattere definitivamente il velo d’omertà che regna sull’omofobia”, ha detto la Pausini, ricordando la campagna “diamo un calcio all’omofobia”, che si terrà tra qualche giorno. Oppure Ligabue, premiato anche per l’album “Mondovisione” (che ricorda l’interconnessione mondiale estemporanea che ci tiene perennemente connessi col mondo, annullando ogni distanza spazio-temporale, grazie alle nuove tecnologie). Il suo testo “Il Muro del suono” è ispirato a una storia vera, un ennesimo caso di fallimento di un ex-polo industriale che dava lavoro a circa 25mila persone ,che sono rimaste senza occupazione: “è una canzone sociale, quasi necessaria ai tempi di una crisi che stiamo subendo e che sta avendo troppi risvolti umani negativi”, ha commentato. Liga, poi, ha parlato anche del significato di “Per sempre”, che ha regalato al pubblico e che è stata dedicata a tutti i nonni, in quanto racconta la generazione passata dei nostri genitori e quella ancora precedente e di quei tempi, dando uno sguardo rispettoso di quel patrimonio di esperienze che non deve andare perduto: “la musica è trasversale”, hanno esclamato l’artista con Carlo Conti.
O ancora Emma con la dedica della sua “La mia città” a tutte le città dove va, poiché la musica unisce e ogni città è uguale alle altre fondamentalmente, c’è sempre “un cuore che batte –ha detto la cantante salentina- e mi piace non perdere mai le mie origini, ricordare sempre da dove vengo e ritornare alle persone che mi vogliono bene, tra cui la mia famiglia, il mio pubblico, i miei fans che mi seguono di città in città; girare il mondo con loro affianco e con il loro sostegno, mi fa sentire sempre a casa”.
Ma anche il bel messaggio lanciato da Biagio Antonacci con il titolo di “Dolore e forza”: “è il dolore che ci dà la forza per rialzarci e continuare. Sempre”. E così bisogna saper imparare una lezione e un insegnamento da ogni esperienza negativa o dolorosa che ci troviamo a vivere. Non dimentichiamo, infatti, che da poco il cantante ha perso il padre.
Nessuno dei cantanti si è risparmiato, esibendosi anche in medley, offrendo vecchi e nuovi successi. E se prima dicevamo che la musica è trasversale, unisce generazioni diverse, un esempio è stato il premio dato per il miglior arrangiamento a Ennio Morricone. Quest’ultimo ha fatto non solo un arrangiamento alla “Solitudine” di Laura Pausini, ma ha anche collaborato a una canzone di Elisa: la capacità di rinnovarsi e di fare una musica sempre fresca e nuova.
La caratteristica principale della trasmissione è stato il notare il cambiamento avvenuto nella musica con sempre più generi nuovi in voga, quali il rap e l’hip pop; oppure con sempre più sperimentazione da parte di big e, soprattutto, sempre più connubi con duetti insoliti e inediti che hanno incuriosito il pubblico. Un vento d’aria nuova è soffiato sul Foro Italico, portato dai giovani ma anche dai veterani del palcoscenico poiché, come ha ricordato Laura Pausini, con la nascita di numerosi nuovi talenti musicali ogni anno, per artisti di fama mondiale, da sempre sulla scena del panorama internazionale come lei, non è facile rimanere sulle vette delle classifiche e in voga nel mercato delle richieste di un pubblico sempre più variegato ed esigente. Per questo per loro è importante cimentarsi in ambiti sempre diversi. E così qualcuno si impronta anche produttore: come ha fatto Tiziano Ferro con Alessandra Amoroso. Ed anche le case discografiche decidono di produrre proprio la musica che sembra più innovativa.
di Barbara Conti