Il tema portante sarà la famiglia. Numerosi ospiti, tra cui Maria De Filippi
Rete 4 cala il suo asso nella manica, il ritorno di Maurizio Costanzo con il suo classico talk show tra i più longevi della storia della tv: il Maurizio Costanzo Show. 4 le quattro nuove puntate, a partire da domenica 12 aprile registrate dagli ex stabilimenti De Paolis in via Tiburtina 521 a Roma, detti anche Studios. E la prima puntata ha già registrato circa 1.439.000 di spettatori, pari al 5,63% di share. Ha visto, inoltre, come ospiti: Maria De Filippi, Mara Venier, Sabrina Ferilli con il padre Giulio, Erminia Manfredi, Morena Zapparoli, Marina Donato, Enzo Iacchetti, Marina La Rosa e Rocco Siffredi con la moglie Rosa Caracciolo. Non male per un programma che aveva avuto uno stop di quasi sei anni. Certo il noto anchorman è abituato ad altri dati. La trasmissione, infatti, si avvale di alcuni numeri record: 4.391 puntate, 8.100 ore di trasmissione, con oltre 32.000 ospiti provenienti dal mondo dello spettacolo, della cultura, dello sport, della politica italiana, della musica, tra cui premi Nobel, scrittori, ma anche gente comune. E soprattutto 27 anni di storia d’Italia raccontati, affrontando e discutendo i temi più importanti del momento e della società. Il “Maurizio Costanzo Show” vuole stimolare l’opinione pubblica e raccogliere le testimonianze e le sensazioni di tutti, offrendo più punti di vista e una panoramica obiettiva e il più completa ed oggettiva possibile di una problematica di rilevanza sociale. Molta risonnza hanno avuto le campagne contro la mafia, le denunce nei confronti delle condizioni disagiate dei malati mentali, le campagne ambientaliste e a favore di Emergency. Un esempio su tutti fu la nota puntata del 26 settembre 1991, in cui ci fu uno speciale dedicato alla morte di Libero Grassi, imprenditore assassinato dalla mafia. Importante che una trasmissione del genere ritorni in un momento di forte instabilità sociale quale quello attuale, per ritrovare punti di riferimento e valori cardini per una società più equa e più giusta, più tollerante, più pacifica, più aperta. Molto è cambiato da quando andò in onda la prima puntata del programma, eppure è significativo che dopo tutti questi anni lo show vada ancora in tv, destando attenzione; significa che è ancora forte la necessità di un dialogo, di un dibattito e di un confronto civili e aperti appunto, il cui bisogno che c’è sempre stato, sussiste tuttora e serve quantomai parlare apertamente e pubblicamente di temi centrali del vivere quotidiano. Quest’anno l’argomento fondamentale intorno a cui verteranno le puntate sarà la famiglia, cellula fondamentale ed embrionale dell’italianità e della società nostrana: “è il legame più antico della nostra società, della nostra cultura. Da un po’ di tempo la famiglia è messa da parte”, soprattutto dai talk show. Ritrovarne le origini e la forza propulsiva per ricominciare a ricostruire la società appunto, il vivere civile e comune, sarà propedeutico a un cammino di cambiamento tanto ricercato ed auspicato. La famiglia verrà affrontata sotto varie sfaccettature: dalla vedovanza (con le vedove di Mike Bongiorno, Nino Manfredi, Gianfranco Funari e Corrado); passando a trattare il tema dei divorzi e delle separazioni; al rapporto padri e figli. Maurizio Costanzo non ha nascosto di volere in studio Vittorio Sgarbi con il figlio, oppure il figlio di Virna Lisi. A 76 anni, infine, il noto presentatore si dimostra ambizioso nel cercare di dare una visione della politica diversa in un certo qual modo: una politica che non parli per spot, ma più vicina alla gente: “Oggi come oggi, se mai dovessi ospitare un politico in trasmissione gli chiederei di parlare di se stesso, del rapporto con la vita normale. Altrimenti meglio che non venga”, ha spiegato senza mezzi termini.
La prima puntata fu trasmessa il 14 settembre del 1982 dal Teatro Parioli di Roma, l’ultima fu del 9 dicembre del 2009. Poi c’erano state le repliche nel 2014, trasmesse sul canale Mediaset Extra delle migliori puntate, tramite il programma intitolato Maurizio Costanzo Show – La storia. Eppure ha fatto strada; non sa caso nel 2001 il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, in un telegramma scrisse: “La trasmissione ha contribuito a stimolare il confronto e il dialogo”. Occupandosi anche dei più importanti eventi di cronaca quali il Caso Cogne nel 2002. E non stupisce che molti siano stati i suoi “cloni” o pseudo tali, le imitazioni fatte al programma, preso più quale un prototipo, un esempio, ma sempre più quasi un caso unicum. Molti gli esempi di trasmissioni e talk show simili o similari che si potrebbero citare; ne riportiamo, simbolicamente, solamente un paio: “Conversando”, ideato dallo stesso Costanzo, in onda su Canale Cinque a chiusura di Buona Domenica; e Buon Pomeriggio, che andò in onda da fine settembre 2006 a gennaio 2007. Lo Show rimane sempre lo stesso, però, pur cambiando. Se la sigla è quella storica, composta da Franco Bracardi, ci sarà anche un’orchestra: “una piccola orchestra, filiazione di quella di Demo Morselli che ora lavora alla Rai”, ha precisato Costanzo; il trasferimento agli stabilimenti De Paolis, poi, permette di poter mostrare, sullo sfondo, fotografie e filmati. Per una tv che vuole essere sempre più generalista non poteva mancare di certo il ritorno di un talk show e di un programma del genere.
di Barbara Conti