Pillola semiseria di cronache letterarie
Cappellini partoriti da un qualche cappellaio ebbro assalivano i buffet, provocando panico nei poveri camerieri di turno, che al primo accenno di sgombro hanno fatto sparire tutto… qualcuna esibiva sandali da schiava con catene alquanto vistose e un po’ tutti cercavano di esibirsi e proporsi come “star” di qualcosa. Ho trovato interessante la presenza femminile quest’anno, mentre qualcuno accennava nelle mie orecchie qualcosa che avesse a che vedere con lo zen… tra la noia dei giurati e nel quasi totale disinteresse dei presenti in genere, ha vinto Francesco Piccolo con “Il desiderio di essere come tutti” per soli 5 voti su Scurati finalista con “Il padre infedele”; quest’ultimo qualche anno fa perse lo stesso Premio per un sol voto in meno di Tiziano Scarpa, che ironia. Mentre aspettavamo il calcolo definitivo dei voti con la proclamazione del vincitore, lo scrittore di lì a poco vincitore si chiedeva come mai ci mettessero tanto tempo per proclamarlo e qualcuno commentava il fatto che la moglie fosse stata collaboratrice della Fondazione Bellonci… è lo Strega la gente conserva da un anno all’altro vestiti da sfoggiare quella sera… le polemiche non mancano, un po’ simile al Festival di Sanremo, tutti lo critichiamo, ma in fin dei conti almeno di passaggio lo guardiamo serenamente.
di Gabriele Iarusso