Jefferson Bass è lo pseudonimo sotto il quale il professor
Bill Bass ed il giornalista
Jon Jefferson stanno pubblicando romanzi per la casa editrice statunitense
William Morrow ormai da quattro anni. Nome arcinoto dell’Antropologia Forense, collaboratore delle forze di polizia e creatore della spaventevole
Fabbrica dei Corpi il primo, autore di pubblicazioni divulgative e documentarista il secondo, insieme hanno dato alla luce volumi dai titoli inequivocabili quali
Rigor Mortis (Nord, 2006) e
Uomini e Ossa (Nord, 2008), alimentando il già di per sé prolifico e profittevole filone del
thriller scientifico. Dalla loro, però, i due hanno l’attendibilità degli studi condotti in real life e la paternità del più incredibile laboratorio a cielo aperto del mondo, irresistibile fonte di ispirazione anche per altri celebri autori del genere, tra i quali, ad esempio,
Patricia Cornwell (The Body Farm, 1994).
La Fabbrica dei Corpi – o, propriamente, l’
Anthropology Research Facility – è un’area boschiva di dodicimila metri quadrati realmente situata nei pressi di Knoxville, nel Tennessee orientale. Sui suoi prati e tra i suoi alberi, esposti all’azione degli agenti atmosferici ed alle fauci fameliche degli animali selvatici, i cadaveri di un centinaio (in media) di uomini e donne di ogni età vengono lasciati ridursi in scheletri. Per effetto della naturale decomposizione e sotto condizioni di volta in volta diverse, a seconda delle esigenze della ricerca – con o senza gli abiti, totalmente o parzialmente sepolti o protetti da altri materiali, strutture o abitacoli di auto, alle più diverse temperature del ciclo stagionale – i corpi si liberano delle proprie fattezze esteriori, divenendo una fonte di dati preziosi per stimare i tempi e le modalità di specifici casi e svelando le caratteristiche tipiche della nostra struttura ossea, capace di parlare all’esperto e di fornire informazioni sui delitti quanto e più di una testimonianza della vittima stessa. Ad esempio, sapete che il fuoco lascia sullo scheletro segni differenti a seconda della presenza o meno dei tessuti? Che le ossa possono risentire dell’azione meccanica esercitata dai tendini e dalla muscolatura? Che il seno frontale è unico per ognuno di noi, quanto le impronte digitali e la retina oculare? E ancora, che cosa si cela dietro ai casi apparenti di combustione spontanea di corpi umani?
Jefferson e Bass danno informazioni su tutti questi temi all’interno di una storia dettagliata, epilogo di una vicenda personale dell’antropologo forense Bill Brockton. Il professor Brockton – che possiamo considerare l’alter ego di Bill Bass – si trova (ed è parte delle sue normali giornate di lavoro) a far saltare in aria cadaveri, visitare centri di cremazione non proprio professionali, riassemblare e catalogare frammenti microscopici di calotta cranica. In più, in quanto vittima designata di un ex collega votato alla malvagità, che ha già ucciso la donna che amava ed attentato alla sua vita, cerca in ogni modo di proteggere se stesso ed i propri collaboratori dal pericolo incombente. Nella storia si dipanano tre vicende distinte, un omicidio, una profanazione di cadaveri e una fuga – che non hanno altro in comune se non la morte – tutte e tre raccontate, paradossalmente, con poca azione e con un gusto estremo per il dettaglio. Molti dei fatti avvengono fuori scena. Lunghe descrizioni dei paesaggi urbani di Knoxville si alternano a spiegazioni minuziose di gesti quotidiani ed alle intime riflessioni del dottor Brockton, sobriamente irrequieto dietro l’apparente sicurezza e la conversazione brillante.
Di sicuro, per quanto bizzarro possa sembrare ad occhi profani, il libro offre uno spaccato sulla realtà degli studi di Antropologia Forense dell’Università del Tennessee: in appendice, ecco i ringraziamenti ai dottorati che hanno condotto le ricerche e a tutti i personaggi, molti, che hanno accettato che i propri nomi fossero riportati fedelmente nella narrazione. Anche la vicenda del Trinity Crematorium, per quanto sembri una geniale e pittoresca trovata letteraria, è invece tratta dall’incredibile caso del Tri-State Crematory di Noble, in Georgia, realmente verificatosi nel 2002. Se la lettura di tanta devastazione vi impressiona, fate come il dottor Brockton: mangiateci su un bell’hamburger alla griglia.
Jefferson Bass
Il Corpo del Reato
Editrice Nord – 2010
€ 18,60
di Cristina Scatolini