Potrebbe essere sintetizzata così l’esistenza di
Charlotte Brontë, autrice di capolavori immortali della letteratura come
Jane Eyre, Villette, Shirley, Il professore.
Syrie James ne ricostruisce ora le tappe nel suo
I sogni perduti delle sorelle Brontë, edito da
Piemme.
La giovinezza in una modesta proprietà parrocchiale immersa nella verde brughiera dello Yorkshire assieme ai cinque fratelli e al padre pastore anglicano. La morte che troppo precocemente bussa alla casa familiare: la scomparsa della madre, ammalata di cancro; la fine prematura delle sorelle Elizabeth, Mary, Emily, Anne e del fratello Branwell, falcidiati a turno nel corso degli anni dalla tubercolosi.
In mezzo, altre sofferenze: quelle causate da Branwell, giovane estremamente problematico, nullafacente, perennemente stordito dall’oppio e dall’alcool (è ispirandosi a lui che Emily ha costruito il personaggio di Heathcliff di Cime tempestose); l’odiato lavoro di istitutrice presso famiglie abbienti per far fronte alle difficoltà economiche; l’amore frustrato per un professore belga conosciuto durante un soggiorno di studio, con cui l’illusione di una comunione d’anime era stata a lungo vagheggiata.
Ma non è solo fatta di colori cupi la straordinaria parabola umana di Charlotte Brontë; a rischiararla c’è anche l’abbagliante luminosità di un talento narrativo fuori dal comune, coltivato, levigato, migliorato con passione e umiltà fino a raggiungere le vette di perfezione che tutti conosciamo; c’è una straordinaria volontà di emancipazione femminile, portata avanti con coraggio, combattendo contro i pregiudizi dell’epoca, che non concepivano nemmeno l’idea che una donna potesse dedicarsi alla scrittura; c’è l’amicizia sincera con la scrittrice Elizabeth Gaskell, che diventerà la sua biografa; ma soprattutto, quasi fuori tempo massimo, c’è l’amore, non compreso all’inizio da lei, poi osteggiato con furia dal padre. Ma anche in questa circostanza Charlotte dà prova della sua straordinaria indipendenza e della capacità di ribellarsi, per essere fedele a se stessa e seguire la sua voce interiore che sa cosa è bene per lei: «
Ho scritto delle gioie dell’amore. A lungo, nel mio cuore, ho sognato di legarmi intimamente a un uomo; ogni Jane, credo, merita il suo Rochester. Eppure da tempo avevo perso ogni speranza di provare quell’esperienza in vita mia». Sposerà il reverendo Arthur Bell Nicholls, un’unione felice, ma troppo breve: Charlotte morirà dopo appena un anno di matrimonio, mentre era in attesa di un figlio.
Una storia emozionante, raccontata in forma di “diario romanzato”, che colpisce per la delicatezza e la capacità di introspezione. Chi ha amato le opere delle sorelle Brontë ne rimarrà affascinato.
Syrie James
I sogni perduti delle sorelle Brontë
Piemme
pp. 542
€ 20,00
di Rosa Maria Geraci