Guardandola, nessuno sospetterebbe le origini italiane di
Sonia Gandhi, nata nel 1946 Edvige Antonia Albina Maino a Luisiana, un paesino in provincia di Vicenza e cresciuta nella piemontese Orbassano.
Una vita straordinaria, all’insegna della continua e radicale trasformazione: da europea ad indiana, da casalinga timida e riservata ad influente leader del più importante partito politico indiano, quel partito del Congresso già guidato dal marito
Rajiv Gandhi e, ancora prima, dalla suocera
Indira.
Una parabola esistenziale all’insegna dell’amore, chiave determinante di tutte le sue scelte.
A partire da quella iniziale, a Cambridge, nel 1965.
Sonia, in Inghilterra per imparare l’inglese, conosce tramite un amico Rajiv, ed è amore reciproco a prima vista («
mentre i nostri sguardi si incrociavano per la prima volta mi sentito battere il cuore» racconterà lei in seguito; «
La prima volta che la vidi, capii che era la donna della mia vita», dirà lui).
Ma le difficoltà da superare sono molte: Sonia proviene da una famiglia modesta, Rajiv invece è figlio e nipote di due primi ministri indiani ed il nonno,
Jawaharlal Nerhu è considerato il padre della patria, avendo fondato insieme al
Mahatma Gandhi l’India moderna.
L’amore, però, è più forte di tutto e i due giovani riescono a vincere le resistenze familiari e a unirsi in matrimonio. Sono anni felici, all’insegna della quieta tranquillità domestica. Ma la tragedia incombe. Nel 1984,
Indira Gandhi, all’epoca primo ministro, viene assassinata da una delle sue guardie del corpo. Rajiiv, fino ad allora lontano dalla politica e dedito al suo lavoro di pilota dell’Indian Airlains, viene chiamato a succederle. È una scelta difficile, cui però non può sottrarsi e che segnerà per sempre il suo destino e quello dei suoi familiari: nel 1991 anche Rajiv cade vittima di un attentato terroristico ordito dalle Tigri Tamil.
Ed è a questo punto che accade l’inimmaginabile. Sonia, dopo una vita trascorsa nel riserbo più assoluto, accetta l’incarico di
Segretario del Partito del Congresso, che guiderà con successo alla vittoria delle elezioni del 2004 e del 2009. Pur essendo acclamata a capo del governo, si rifiuta però di assumere quest’incarico, scegliendo al suo posto il noto economista
Manmohan Singh.
Oggi Sonia è la leader politica più amata dagli indiani e una delle donne più influenti della terra, che ha fatto della lotta alla povertà e della tolleranza religiosa i baluardi del suo impegno politico.
Javier Moro
Il sari rosso
Il Saggiatore
pp. 577
€ 18,50
di Rosa Maria Geraci