Storia di Nora, casalinga disperata che ritrova la felicità

Basta vedere una sola foto di Karen Weinreb per capire  che non si tratta di una “desperate housewife”: 42 anni, bella, elegante e con un curriculum di studi da far invidia a molti suoi colleghi giornalisti.

Una passione divorante per la scrittura, una laurea a Yale in letteratura inglese e un dottorato a Oxford, le hanno permesso di cominciare a lavorare come giornalista in giro per il mondo e come editor alla Random House di New York. Eppure giura che l’ispirazione per il suo romanzo d’esordio “La bottega dei desideri” ( Garzanti, collana Narratori Moderni), uscito da pochi giorni in Italia,  le è venuta proprio dando un’occhiata al suo recente passato. La storia è quella di una normale casalinga borghese di Bedford, New York: auto costose, belle ville, mariti ricchi e famiglie perfette. Ma questo idillio post-moderno sta per essere sconvolto: la vita di Nora, moglie perfetta e madre premurosa di tre bambini, precipita in una mattina di novembre, quando la polizia arresta suo marito per alcune operazioni finanziarie illecite. Nora si ritrova improvvisamente sola, senza un marito, piena di debiti e senza un lavoro. Le amiche del circolo che la invitavano il pomeriggio a fare due chiacchiere davanti ad una tazza di tè si sono dileguate; i vicini non sono più tanto gentili e lei è solo una madre single che deve sbarcare il lunario. Eppure qualcosa le è rimasto: la passione per la cucina. Le ricette per i dolci,  i pasticcini e i biscotti le sono state tramandate dalla sue antenate, insieme ad una rara capacità di ascolto e di conforto. E così “La Bottega dei desideri” apre le porte a tutti: persone sole, tristi, bisognose di amore e di conforto. Si scambiano quattro chiacchiere, ci si consola, si viaggia tra i ricordi e si spera per il futuro: cioccolato e magia si intrecciano per dar vita ad un posto unico, capace di scaldare i cuori e di ridare la forza ad una donna disperata. La ricetta per uscire da un periodo no esiste: farsi coraggio, rimboccarsi le maniche e circondarsi di buoni amici.

di Elisa Carrara