Dieci libri in uno, migliaia di fotografie, sceneggiature e costumi: Alison Castle, esperta di cinema della Columbia University, racconta l’ossessione di Kubrick per Napoleone. E perché questo film non fu mai realizzato
Stanley Kubrick, il geniale regista newyorkese emigrato in Inghilterra, voleva realizzare un capolavoro della cinematografia: costumi grandiosi, cast stellare e produzione imponente.
Era il 1967. Il successo di “
2001: Odissea nello spazio” non si era ancora placato, ma Kubrick già pensava al suo prossimo colossal. Forse avrebbe realizzato un film sull’olocausto, molto prima di Spielberg. O forse avrebbe raccontato la storia di uno dei più grandi leader d’Europa:
Napoleone. Si appassionò a tal punto a quest’idea da abbandonare qualsiasi altro progetto per dedicarsi anima e corpo al mito di Bonaparte. In realtà ciò che interessava di più Kubrick non era la noiosa storia di battaglie e guerre, ma il fascino che Napoleone esercitava su chiunque, uomini e donne. Sguinzagliò gli assistenti per reperire ogni più piccolo materiale sulla sua vita, passò intere notti a leggere biografie e documenti dell’epoca. Il perfezionismo di Kubrick si era messo in moto e nulla poteva fermarlo: cominciò a mangiare pasti ottocenteschi, preparati appositamente per lui seguendo le ricette originali. Tutto sembrava pronto, c’era un’idea grandiosa, un’accuratezza degna di un genio del cinema come Kubrick, una casa di produzione leggendaria ( la MGM) e un protagonista controverso, alias David Hemmings, reduce dal successo di “
Blow up”. Eppure, proprio quando si stava per girare il primo ciack, la produzione fermò tutto: troppi soldi, troppi costumi e troppe scenografie. Come se non bastasse in cantiere c’era già un altro film su Napoleone, intitolato “
Waterloo” e interpretato da due stelle di prima grandezza come Rod Steiger e Orson Welles. La MGM non se la sentiva di scommettere su un’opera così particolare e il progetto fu accantonato. Non fu così per Kubrick che covò l’idea di questo film fino alla fine. Cambiava il protagonista ( si pensò addirittura ad Al Pacino), la trama, le scene, ma il film non fu mai realizzato. Per Kubrick rimase una piccola ossessione, per gli spettatori un capolavoro mai realizzato. Alison Castle, ricercatrice della Columbia University, già autrice di un’opera sulla vita del regista, ha raccolto in dieci libri tutto il materiale raccolto da Kubrick e dalla produzione: foto, disegni e sceneggiatura sono riuniti in un cofanetto intitolato “
Stanley Kubrick’s Napoleon: the Greatest Movie Never Made”, uscito da qualche settimana. A rendere il tutto ancora più affascinante è il fatto che non si potrà acquistare per sempre: le copie sono solo 1000. Ma anche questo fa parte del mito.
di Elisa Carrara