“La bambina nata due volte”, romanzo d’esordio dell’uruguayana Carolina De Robertis
La letteratura sudamericana è storicamente intrisa da un innato sodalizio tra mondo reale e universi inenarrati, tra elementi di vita vissuta ed esperienze extra-sensoriali, sovraumane.
La cilena
Isabelle Allende con la sua “
Casa degli spiriti” o il colombiano
Gabriel Garcìa Màrquez con “
Cent’anni di solitudine” ne sono gli esempi più celebri. A seguire questa tradizione, fatta di vite “non-vite”, di surreali incontri fra il mondo dei vivi e quello dei morti, c’è
Carolina De Robertis (già traduttrice e scrittrice di racconti) con il suo nuovo romanzo “
La bambina nata due volte”. La scrittrice, di origine uruguayana, è emigrata con la sua famiglia prima in Inghilterra, poi in Svizzera e infine California , a Oakland, dove attualmente vive. Il romanzo, al quale ha dedicato otto anni, parte da una data emblematica: 1 gennaio del 1900, il primo giorno del secolo. Proprio quella mattina a Tacuarembo, un minuscolo villaggio del Sudamerica, una folla si raduna sotto il più grande albero del paese. Regna una sensazione di incredulità: la piccola Pajarita, rifiutata dal padre pochi mesi dopo la nascita e data oramai per morta è tornata, e sta propri lì, appollaiata su un sottilissimo ramo di quel mastodontico arbusto. Per alcuni si tratta di un miracolo, per altri invece è una strega ma per tutti sarà d’ora in avanti “
la bambina nata due volte”, un essere attorno al quale regnerà per sempre un alone di mistero e rispetto soprattutto per il dono che le è stato concesso: guarire i malati utilizzando le erbe. Una volta cresciuta Pajarita si trasferisce a Montevideo dove, in completa solitudine, affronta tante difficoltà assieme alle sue figlie. Una di loro, Eva, ha un sogno che decide di perseguire a tutti i costi: quello di diventare poetessa, e per farlo raggiunge Buenos Aires, città che in quel periodo brilla per le promesse di Evita Peròn. Promesse che tuttavia rischiano di diventare un accecante abbaglio. Da qui, le vicende tutte al femminile dell’opera, si mescolano ai fermenti rivoluzionari che proprio in quel periodo attraversano per lungo e largo l’America Latina; spetta infatti all’ultima discendente, Salomè, restituire alle donne della sua famiglia e a quelle del suo paese quello che meritano: anche attraverso il sacrificio.
Tre generazioni di donne a confronto, il coraggio e l’aspirazione contro ogni ostacolo e pregiudizio segnano il racconto di Carolina De Robertis. Tre anime capaci di lottare e amare in un contesto che offre loro poche chance per emanciparsi: una storia di vite che contemporaneamente declama le bellezze di un continente affascinante e al tempo stesso maledetto, attraversando le verdi colline di Rio de Janeiro, i vicoli bui di Montevideo, le strade colme di speranza di Buenos Aires fino alle piazze cubane gorgoglianti di amor rivoluzionario.
Titolo: La bambina nata due volte
Autore: Carolina De Robertis
Anno: 2010
Editore: Garzanti
Collana: Narratori Moderni
Pagg: 447
Prezzo: 18,60 euro
di Maria Elisabetta Filod’oro