Un paese di montagna affacciato sul lago. La vita che si trascina lenta, tra speranza e miseria, immersa in rituali contadini dal sapore malinconico di un passato ormai ostaggio di un futuro incerto. È in questo microcosmo che la penna di Alessandro Martinelli tratteggia il personaggio di Morgan, un uomo dalle spalle larghe e diritte, pacifico e astuto, saggio e furbo allo stesso tempo. Sullo sfondo i cocci di una promessa mancata, quell’Unità d’Italia che, da tangibile miraggio di un’esistenza migliore, ben presto si dissolve in nuove tasse e disordini, lasciando negli animi il peso insostenibile della disillusione. Lotta con tutte le sue forze Morgan e si ribella a un destino che sembra già segnato e che vorrebbe il suo passaggio sulla terra ridotto ad un pugno di sale e tabacco. Il pericoloso ruolo di contrabbandiere è ormai un lontano ricordo. Su di lui, adesso, si adagia la fiera veste di duro lavoratore della terra, compito che gli permette di soddisfare con dignità i bisogni dell’adorata moglie Ester e dei suoi quattro figli: Ginevra, Mario, Giacomo e Isabella. È per loro e grazie a loro che Morgan riempie di significato i suoi giorni, nutrendosi dell’amore incondizionato di quella famiglia, che con tanto impegno e sacrificio è riuscito a costruire.
Tutto sembra scorrere tranquillo, ogni tassello si incastra perfettamente nel complesso eppure armonico ingranaggio familiare, fino a quando la Storia torna ad irrompere con il suo carico di incertezze economiche e disagio sociale, spingendo molti a rincorrere il sogno americano, una terra ignota al di là dell’oceano dove tutto sembra possibile, in cui ogni individuo può scegliere della sua vita non in base a usanze e tradizioni familiari, ma in base alla sua testa e alle sue capacità. Anche Mario e Giacomo chiudono in una valigia il loro intero passato e si lasciano sedurre da quel sogno collettivo, partendo alla volta del Nuovo Mondo e, forse, di una nuova vita. Erano giovani, sprovveduti, anche se maturi e coraggiosi. Ma il mondo era un’altra cosa. Eppure avevano carta e calamaio. Eppure avevano soldi a sufficienza ed erano partiti in cinquanta. Eppure erano già passati quattro mesi (…) i figli di altri avevano scritto pochi giorni dopo, i ritardatari qualche settimana più tardi, ma di Giacomo e Mario nessuna traccia.
Sarà proprio l’assenza di notizie da parte degli adorati figli a spingere Morgan sulle loro tracce, ripercorrendo un sentiero fatto di sospiri, timori, inganni e desideri.
La freschezza stilistica dell’autore regala dei passaggi narrativi di grande spessore letterario, in cui la determinazione di Morgan assume i caratteri idealtipici della nostra comune memoria storica. Un romanzo in cui storia e passione si fondono in un binomio di rara intensità, portando il lettore sulle orme del sogno americano. Le stesse orme lasciate dai nostri antenati, con una valigia di cartone in una mano, un biglietto solo andata nell’altra e la segreta speranza di una vita migliore nel cuore.
Il sentiero di Morgan
Alessandro Martinelli
ARPANet
56pag
€8
di Valeria Nevadini