pornplacevr
pornplaybb.com siteripdownload.com 1siterip.com
Immaginario Festival: Il Sabba di Rai Tre
Novembre 21, 2010
The Gates approda in Italia
Novembre 22, 2010
Show all

I Barzini

I_Barzini_-_Ludina_Barzini_-_MondadoriTre generazioni di giornalisti che per oltre centodieci anni hanno accompagnato i lettori di giornali e libri

Un romanzo familiare che è anche un pezzo di storia del Novecento.

A raccontarla, Ludina Barzini, firma di alcune tra le più prestigiose testate nazionali (Corriere della Sera, La Stampa, L’espresso), prima donna direttrice in Italia, a soli ventinove anni, di una rivista di attualità (Selezione dal Reader’s Digest), figlia di Luigi Barzini junior e nipote di Luigi Barzini senior, due autentici pilastri del giornalismo italiano. Si può dire, senza temere di incorrere in un’inutile esagerazione, che le stesse figure dell’inviato speciale e del corrispondente di guerra siano nate con loro: Luigi Barzini junior si distinse come inviato di spicco del quotidiano di via Solferino durante la guerra di Abissinia; Luigi Barzini senior, senatore del Regno, instancabile viaggiatore, scrittore cosmopolita, fu a lungo firma di punta della stessa testata.
Vite accomunate da una grandissima passione per il giornalismo, coltivata con determinazione, tenacia e ferrea volontà di affermarsi. Di loro Indro Montanelli era solito dire che possedevano «un particolare occhio fotografico», cui non sfuggiva nessun dettaglio.
Utilizzando lettere private e documenti inediti, Ludina ricostruisce la storia professionale e familiare del padre, del nonno e di se stessa: i pezzi inviati da ogni parte del mondo, le vicende personali, gli affetti, i dolori, le paure, le manie, i consigli («Un buon articolo vive un giorno, un ottimo articolo vive molti anni»; «Tu sai le mie raccomandazioni: studia, leggi, impara, rifletti. Scrivi molto. Per imparare a scrivere bisogna scrivere. Solo così si scoprono i problemi, le loro soluzioni, se stessi, il proprio mondo interiore, le idee. Solo scrivendo si crea da sé la tecnica adatta, la propria tecnica»).
Una strada impervia, specie per una giovane donna come Ludina che si affaccia alla professione alla fine degli anni sessanta, quando l’altra metà del cielo era di fatto ancora bandita dal mondo del giornalismo: gli inizi in sordina, venticinquenne, come commessa alla mitica libreria Rizzoli di New York  («Da lì passavano tutte le mattine i giornalisti per comprare libri e giornali»); poi, l’occasione di un lavoro attraente e formativo («Un piovoso giorno di fine gennaio 1967 Corrado Augias si ferma e mi chiede se può interessarmi un lavoro come tutto fare di Mauro Calamandrei, all’ufficio di corrispondenza del settimanale “L’Espresso”»); quindi, i primi passi da giornalista, accompagnati però, talvolta, da pregiudizi e discriminazioni che la fanno soffrire («non dimenticherò il rimprovero con voce alterata di Moravia a Calamandrei. Eravamo tutti in ufficio e lo scrittore con voce rauca e alta si rivolge a Mauro, sgridandolo: “Cosa ti è venuto in mente di assumere una donna? Sarebbe stato meglio pagare un uomo per non togliere il boccone a chi poteva averne bisogno”»).
Sono anni duri, resi ancora più difficili dall’inevitabile inesperienza («Non posso dimenticare quanta paura di non farcela mi assaliva quando dovevo scrivere i primi articoli e anche dopo. Quanti fogli ho strappato, quanti lead ho rifatto e mi veniva persino la febbre»). Ancora una volta, si rivela fondamentale l’appoggio del padre, Luigi Barzini jr. («Non ti preoccupare di sentirti inadeguata. Mio padre ha sospettato tutta la vita di essere un cretino, di averla fatta franca fino a quel giorno per miracolo, ma che si sarebbe scoperto che era un poveretto incapace la volta successiva. È morto di questa opinione. In realtà, era uno scrittore e un giornalista più d’istinto che di ragionamento per cui, lavora sodo e con impegno, e scopri di imparare qualcosa ad ogni articolo, a ogni inchiesta, a ogni lavoro compiuto. Impara dagli altri leggendo molto, soprattutto letteratura, perché l’arte narrativa vera è alla base anche del nostro lavoro; leggi i migliori giornalisti per osservarli al lavoro, come risolvono i tuoi problemi»).
Un racconto affascinante, che si fatica ad accantonare una volta iniziatolo a leggere. Una narrazione  che, come dice l’Autrice, «non vuole essere un saggio storico, bensì il resoconto di un viaggio attraverso oltre un secolo di giornalismo; come la grande Storia sia stata vissuta, vista, sentita sul campo e narrata da persone coraggiose che c’erano».

Ludina Barzini
I Barzini
Mondadori (collana Le scie)
pp. 566
€ 24,00

di Rosa Maria Geraci