La comica più discussa d’ America arriva in libreria: con coraggio, autoironia e sincerità racconta se stessa e i suoi problemi
Il Saturday Night Live, tempio della comicità made in U.S.A., la cacciò accusandola di “colpire troppo basso” con le sue battute.
La platea degli
Mtv Video Music Awards del 2007 rimase senza parole nel vederla sul palco a distruggere il mito di
Britney Spears ( “
Avete visto i suoi bambini? Sono gli errori più adorabili che abbia mai visto”) e di
Paris Hilton, costretta ad andare in prigione il giorno dopo ( “
cercheranno di farla sentire a casa: le installeranno al posto delle sbarre degli enormi peni….io non lo trovo sicuro! Ho paura che si possa spaccare tutti i denti”) . Ma
Sarah Silverman è così: o la ami o la odi. Non conosce mezze misure, né tantomeno il significato dell’espressione
politically correct. Se deve parlare lo fa senza crearsi troppi problemi su questioni razziali, religiose o sessuali. Per Sarah Silverman la realtà è una sola e lei sa giocarci fino a farti morire dalle risate. Stanca di essere catalogata come la cattiva ragazza della comicità americana, ha deciso di raccontare se stessa in un libro, “
The bedwetter: stories of courage, redemption and pee”. In puro stile Silverman si passa dai problemi adolescenziali, all’esperienza teatrale “
Jesus is magic”, dai teneri ricordi d’infanzia, alle scuse sentite nei confronti di Paris Hilton: in fondo era solo una povera ragazza ricca, terrorizzata dall’idea di andare in prigione. Sarah Silverman si scusa, o meglio si spiega: in molti non l’hanno capita, apprezzata, amata. Alcuni suoi fans l’hanno abbandonata, dopo aver giocato con problemi razziali, gay e persino con la chiesa. La sua ultima trovata è una finta campagna di raccolta fondi per sfamare il terzo mondo: vendere il Vaticano potrebbe fruttare una cifra sufficiente a sfamare tutta l’Africa e a costruire una megavilla con piscina in cui ospitare “
il Papa e tutti i suoi amici”. Sarah Silverman gioca a fare l’ingenua, ma non lo è; gioca a fare la bruttina spiritosa, ma intanto posa per Maxim. E nel suo libro sfoggia un’umanità e una tenerezza senza pari.
di Elisa Carrara