In un momento in cui spopola LOST sulla tv Americana e quella Italiana, in attesa del film finale, Arto Paasilinna ci porta in un’altra isola, con meno mostri e misteri ma senz’altro con molto più humor.

Un aereo su cui viaggia una missione dell’ONU è costretto ad un atterraggio di fortuna su un’isola sperduta nell’Oceano Indonesiano. Tra i superstiti ci sono infermiere svedesi, taglialegna, ostetriche finlandesi, medici norvegesi, piloti, hostess e il nostro protagonista, un giornalista.
Presi dall’iniziale paura di soccombere alle necessità di sopravvivenza umana, iniziano ad ingegnarsi per risolvere i problemi quotidiani e rendere piacevole il loro soggiorno in attesa di essere salvati.
Così dall’aereo quasi inabissato riesco a recuperare importanti scatole con i pasti dell’aereo ma anche accessori e strumenti necessari ad altri tipi di necessità, come spirali per le donne, e giubbotti di salvataggio necessari a fare coperte, corde, e perché no anche per creare un vero e proprio frigorifero.
Ognuno mette a disposizione degli altri le proprie conoscenze e così dopo alcuni mesi di convivenza le giornate sono scandite da ore lavorative, distrazioni al bar (rifornito da un’improbabile distilleria clandestina), sauna per il benessere e giochi con scimmiette domestiche.
I nostri sopravvissuti tuttavia cercano continuamente di poter tornare alle loro vite e l’unica soluzione che trovano per poter uscire dalla loro condizione di esuli è disboscare tutta la foresta lasciando solo lunghe file di alberi a produrre un gigantesco SOS per poi dargli fuoco in modo da vedersi dai satelliti.
Il lavoro durerà parecchi mesi ma alla fine, distruggendo quasi tutta la vegetazione i nostri sopravvissuti riusciranno a farsi vedere e ritrovare ma a quel punto non tutti saranno pronti a lasciare la nuova Patria.
Un humor irriverente e mai scontato è quello che contraddistingue Arto Paasilinna, autore culto in Finlandia, campione di vendite nel proprio paese e anche all’estero.
Ex guardaboschi, ex giornalista, ex poeta, ha cominciato nel 1975 la sua folgorante carriera di scrittore.
Molto amato all’estero per la sua scrittura travolgente, quella capacità tutta finlandese di raccontare ridendo anche le storie più tragiche, ha pubblicato finora più di trenta romanzi, oltre a pièces teatrali e sceneggiature. Nel 1994 gli è stato conferito in Italia il Premio Acerbi per L’anno della lepre, romanzo che ha superato le 100.000 copie.
Vive alternando alla Lapponia e a Helsinki le sue sempre più frequenti tappe nei paesi più assolati del Sud, spesso anche in Italia.

Prigionieri del Paradiso
Arto Paasilinna
ed: Iperborea
pp. 208
€ 15,00

di Manuela Tiberi