- Al di là dell'ombra
Javier Marías: Un cuore così bianco
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Un incipit bellissimo, che rimane nella memoria («Non ho voluto sapere, però ho saputo») e un titolo (“Un cuore così bianco”) che allude all’innocenza, macchiata dalla conoscenza della realtà.
John Ranz, traduttore e interprete, è la voce narrante della storia. Si è appena sposato con Luisa, ma fin dal viaggio di nozze è assalito da brutti presentimenti, da uno strano malessere. Capisce che la causa delle sue inquietudini va ricercata nei punti oscuri del suo passato, della sua famiglia, forse nel suicidio della seconda moglie di suo padre, Teresa, che lui credeva morta di qualche malattia.
John non può e non vuole scavare nelle sue origini, ma un amico d’infanzia gli racconterà della morte di Teresa e Luisa farà luce sui segreti del passato, dando una spiegazione a ciò che lui non avrebbe voluto sapere («Ascoltare è davvero pericoloso, significa sapere, significa essere informato ed essere al corrente, le orecchie sono prive di palpebre che possano chiudersi istintivamente di fronte a ciò che viene pronunciato, non si possono proteggere da ciò che si presume stia per essere ascoltato, è sempre troppo tardi»). E così il bianco, il colore del cuore che tutti possediamo al momento della nascita, si tingerà di scuro, divenendo buio sulle vite dei protagonisti.
Un romanzo sull’amore e sui suoi segreti, descritti nelle pieghe più sottili e recondite, senza ipocrisie sulle ombre e le paure che spesso accompagnano il rapporto coniugale e le responsabilità che ne derivano ( «Impieghiamo tutta la nostra intelligenza e i nostri sensi e le nostre ansie al fine di discernere ciò che sarà uniformato, o che lo è già, e per questo siamo pieni di rimpianti e di occasioni perdute, di conferme e riaffermazioni e di occasioni sfruttate, quando l’unica certezza è che nulla si afferma e tutto si perde. Non c’è mai un insieme, o forse non c’è mai stato niente. Solo che è anche vero che il tempo non passa per nessuna cosa e resta tutto lì, in attesa di farlo tornare»).
John non può e non vuole scavare nelle sue origini, ma un amico d’infanzia gli racconterà della morte di Teresa e Luisa farà luce sui segreti del passato, dando una spiegazione a ciò che lui non avrebbe voluto sapere («Ascoltare è davvero pericoloso, significa sapere, significa essere informato ed essere al corrente, le orecchie sono prive di palpebre che possano chiudersi istintivamente di fronte a ciò che viene pronunciato, non si possono proteggere da ciò che si presume stia per essere ascoltato, è sempre troppo tardi»). E così il bianco, il colore del cuore che tutti possediamo al momento della nascita, si tingerà di scuro, divenendo buio sulle vite dei protagonisti.
Un romanzo sull’amore e sui suoi segreti, descritti nelle pieghe più sottili e recondite, senza ipocrisie sulle ombre e le paure che spesso accompagnano il rapporto coniugale e le responsabilità che ne derivano ( «Impieghiamo tutta la nostra intelligenza e i nostri sensi e le nostre ansie al fine di discernere ciò che sarà uniformato, o che lo è già, e per questo siamo pieni di rimpianti e di occasioni perdute, di conferme e riaffermazioni e di occasioni sfruttate, quando l’unica certezza è che nulla si afferma e tutto si perde. Non c’è mai un insieme, o forse non c’è mai stato niente. Solo che è anche vero che il tempo non passa per nessuna cosa e resta tutto lì, in attesa di farlo tornare»).
Javier Marías
Un cuore così bianco
Einaudi
€ 11,50
di Rosa Maria Geraci
