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“La Sete” 15 Vampiri Italiani

La_seteUna raccolta di racconti dai denti aguzzi e gole assetate Piccole realtà che stupiscono, questo è il commento frequente a ciò che di buono e alternativo sforna l’ indipendente mondo dell’editoria in una realtà fatta di colossi e regole di marketing.

“La Sete”, raccolta di racconti pubblicata dalla Coniglio Editore, è un buon esempio di “piccolo” che stupisce, con una copertina da film horror e storie prive di inibizioni, dure, cattive e sanguinolente che ci ricorderanno molti b-movie della giovinezza e i il buio di storie nere, un po’ trash e un po’ classiche ma tutte senza freni.Gli spudorati cantastorie sono Cristiana Astori, Luigi Boccia, Claudio Calia, Andrea Carlo Cappi, Alberto Corradi, Paolo Di Maio, Paolo Di Orazio, Davide Garbero, Nicola Lombardi, Stefano Massaron, Gaetano Mistretta, Gianfranco Nerozzi, Massimo Perissinotto, Dario Tonani e Liri Trevisanello.Nomi in alcuni casi anonimi che firmano le quindici storie di notturna e macabra follia, “storie internate” come dice il retro della copertina nera. Quindici coraggiosi che si sono scontrati con una delle figure principe della letteratura fantastica, classica eppure attualissima, che ha continuato a catturare con il suo fascino scrittori di ogni paese e epoca. Il nosferatu, o semplicemente il vampiro, di cui ogni lato ogni sentimento e mutazione sono stati vagliati da nomi altisonanti e meno della scrittura. Un personaggio letterario che oggi  torna ad essere un’icona anche  grazie al successo cinematografico.L’ispiratore delle storie,qui non è un Romeo innamorato e non è un aristocratico francese, il vampiro in queste storie è nel pieno del suo lato oscuro, quello di una grafic novel  come “30 giorni di buio” affamato e antico, di libri come “Messa di Mezzanotte” che vede l’uomo come una sacca di carne e sangue con le gambe. Un cattivo? Non sempre, piuttosto una realtà cruda sul cui cammino è meglio non mettersi, un divoratore di corpi e dolore, un futuristico capo al potere che munge le folle senza ritegno e nasconde i suoi misfatti dietro un innocente dopo l’altro. Diventa umano e ci ricorda i casi più eclatanti di serial killer dissanguatori, come Fritz Haarmman, soprannominato il vampiro di Hannover. Le ambientazioni ci trasportano da una parte all’altra dell’Italia o di luoghi e tempi alternativi, presenti e futuri costantemente letali. Alcune volte ci immergono in quotidianità che scopramo al fine per nulla normali, come una casa sul lago per sfuggire alla routine  o una discoteca strapiena, altre partono in sordina per poi divenire apocalittici fra città del futuro e un prato da pascolo di un mondo all’alba della creazione.Tinte sanguigne e parole senza catene, “La Sete” può sicuramente saziare quei lettori stanchi delle solite raccolte per vendita assicurata, un unico avvertimento, che siano stomaci forti.

di Giada Perfetti