In quel film, vincitore nel 1992 del premio Oscar per il miglior lavoro straniero, il tenente Montini era la voce narrante della storia. Lo interpretava,
Claudio Bigagli, artista poliedrico, da sempre diviso tra la scrittura e il lavoro d’attore (suo il testo teatrale
Piccoli equivoci, poi diventato un film con la regia di Ricky Tognazzi; molte le interpretazioni in film di successo, come
La notte di San Lorenzo e
Kaos dei fratelli Taviani,
La bella vita di Paolo Virzì,
Tre metri sopra il cielo di Luca Lucini e
Il guerriero Camillo, di cui ha curato anche la regia).
Adesso Bigagli si cimenta con la sua prima opera narrativa, “
Il cielo con un dito” (Garzanti), che verrà presentata
lunedì 15 marzo a
Roma alle 18.00 alla libreria Feltrinelli (Galleria Colonna 31/35).
Avvincente e di grande attualità la storia, che racconta episodi e costumi piuttosto diffusi nel nostro Paese, fatti di cronaca che potrebbero accadere ovunque, nei dietro le quinte dello show business o in qualunque altro ambiente in cui si ha a che fare con il potere.
Due ragazzi sognano un futuro migliore, ma si scontrano con il mondo degli adulti, con le sue regole, le sue seduzioni, il suo cinismo.
La protagonista, Gina, vuole avere successo, ma c’è da pagare un prezzo. Ha deciso di accettare, perché tanto fanno tutti così. L’onorevole Balestra la manda a prendere con una macchina da sogno. Alla guida c’è Marco, un bel ragazzo un po’ invadente. Lo saprà, si chiede Gina, cosa vado a fare con l’onorevole? Forse no, il giovane è al suo primo giorno di lavoro. Contrattempi e sorprese, ritardi e imprevisti: la giornata sarà lunga. Ma per fortuna Gina e Marco sanno ridere degli altri e di se stessi – lei più di lui, in effetti… E il vento della gioventù può farli volare lontano.
A discuterne con l’autore interverranno i giornalisti
Aldo Cazzullo e
Mariella Venditti e gli attori
Giuseppe Cederna e
Massimo Ghini. Alcuni brani del libro verranno letti da
Carolina Benvenga e
Federico Costantini.
Claudio Bigagli
Il cielo con un dito
Garzanti
pp. 136
€ 14,60
di Rosa Maria Geraci