Abigail Breslin presenta a Roma la prima animazione diretta da Gore Verbinski
Little Miss Sunshine è cresciuta. Dopo l’incredibile successo ottenuto con il film diretto da Jonathan Dayton e Valerie Faris, per Abigail Breslin si sono spalancate le porte del grande cinema. Dalla commedia all’horror senza trascurare opportunità più “drammatiche”, la ragazzina prodigio di Hollywood sembra aver messo d’accordo critica e industria cinematografica riguardo all’enorme potenziale del suo talento. Sulle orme di un ex baby attrice come Jody Foster, con la quale ha duettato nel film d’avventura Alla ricerca dell’isola di Nim, Abigail ha dato inizio alla sua carriera a soli cinque anni affiancando Mel Gibson in Signs per poi affrontare tematiche più leggere accanto a Kate Hudson (Quando meno te lo aspetti) e Anne Hataway (Principe azzurro cercasi). Di volta in volta la sua recitazione ha continuato a stupire per maturità e precisione, qualità veramente insolite visto soprattutto la giovane età. Una predisposizione naturale che le ha permesso di sostenere il confronto con Cameron Diaz nel drammatico La custode di mia sorella e di essere considerata uno dei talenti più brillanti degli ultimi anni. E’ così che questa teen-ager newyorkese, innamorata dello stile made in Italy di Valentino e Gucci e con una nomination all’Oscar alle spalle, ha varcato anche la soglia dell’animazione. A condurla nel fantastico mondo del cartoon moderno il regista Gore Verbinski che, abbandonato il pirata Jack Sparrow, si è dedicato anima e corpo alle camaleontiche avventure di Rango (in sala dall’11 Marzo) sostenuto ancora una volta dall’interpretazione dell’amico Johnny Deep. In un’ambientazione decisamente western tanto cara alla tradizione americana, Abigail presta la voce a Priscilla, una giovane e scettica topolina dall’aspetto poco cool ma dall’umorismo perfidamente tenero.
Dopo Little Miss Sunshine tutto è accaduto velocemente. Io ero molto piccola e mi sono trovata con gli occhi puntati addosso, oggetto di grandi aspettative ma anche pressioni non indifferenti. Per vivere tutto questo con stabilità non bisogna mai perdere di vista il mondo intorno a noi. L’importante è ricordare che ci sono ben altri problemi da prendere in considerazione oltre il successo personale.
Fino ad ora ho avuto molta fortuna e credo che negli anni mi verrà offerta la possibilità di personaggi sempre più diversi da quella che sono oggi. Diventando adulta spero di poter fare grandi cose nel cinema.
A prima vista Priscilla non è certo una bellezza, questo è evidente a tutti, ma ha delle doti incredibili. Ha una personalità fortissima ed è un’amica fedele. Caratterialmente è un po’ oscura e incomprensibile e questo ha reso faticoso il lavoro per entrare nel personaggio. All’inizio non sapevo proprio come caratterizzarlo fino a quando ho pensato di regalarle un deciso accento meridionale. Per il resto rientra perfettamente in un cast composto di personaggi buffi, forse un po’ insoliti e ruvidi, ma a modo loro incredibilmente dolci.
Sì, è vero. E’ stato veramente emozionante e divertente. Gore non ci ha lasciati da soli in sala a doppiare il nostro personaggio ma ci ha vestiti con dei costumi da far west e ci ha messi all’interno di un set, in modo da poter recitare e interagire tra di noi. Io ho lavorato solamente otto giorni, ma non posso dimenticare il primo incontro di Priscilla con Rango, in altre parole niente meno che Johnny Deep.
Senza ombra di dubbio Danny Boyle. Il suo The Milionarie mi ha letteralmente conquistato. Per quanto riguarda i miei colleghi, guardo con incredibile ammirazione Meryl Streep, Anne Hathaway e Resee Witherspoon.
Io sono di New York, quindi potete capire quanta emozione ho provato nel recitare a Broadway. Ho realizzato veramente un grande sogno e al tempo stesso ho capito quanto duro e impegnativo è il mondo del palcoscenico. Provo uno smisurato rispetto per tutti quegli artisti che, sera dopo sera, raccolgono la sfida di riprodurre un’emozione sempre ad alti livelli.
di Tiziana Morganti