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Roma Fiction Fest 2011: Intervista a Iwan Rheon

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Roma Fiction Fest 2011: Intervista a Iwan Rheon

Roma Fiction Fest 2011 - Iwan Rheon

A tu per tu con il protagonista di Misfits

Bagno di folla per Iwan Rheon, uno degli ospiti “di punta” della quinta edizione del RomaFiction Fest: l’attore inglese ha incontrato il pubblico questo pomeriggio all’Auditorium Parco della Musica. Il ventiseienne gallese è protagonista di Misfits, serie tv rivelazione dello scorso anno: la fiction, premio BAFTA2010, racconta le vicende di un gruppo di ragazzi costretti ai servizi sociali, per aver commesso reati minori, che acquisiscono dei superpoteri dopo essere stati colpiti da un fulmine.

  • Misfits affronta le difficoltà dell’adolescenza ma i protagonisti non sono adolescenti comuni: lavorano nei servizi sociali perché hanno commesso degli errori abbastanza grandi. Nell’idea originale della serie, volevate solo portare le problematiche dei teenager all’eccesso o avete intenzionalmente voluto rivolgervi ai giovani con questo tipo di problemi?

Non lo so, perché Misfits non l’ho scritto io! Ma ti posso dire che mi piace il modo in cui la serie racconta questo gruppo di ragazzi. Il tutto non si riduce a un martellante ‘non fare questo, non fare quello.’ È un approccio intelligente e originale.”

  • Sembra che in Inghilterra amiate mostrare realtà molto meno patinate rispetto a quelle di altre fiction rivolte ai giovani. Come pensi che recepiscano un personaggio complesso come il tuo? (N.d.r. Simon) E come ti sei trovato ad interpretarlo?

C’è molta pressione per il tipo di storie che raccontiamo e ogni volta dobbiamo tenere presente che stiamo mostrando delle persone vere: recitare in Misfits è già difficile perché devi preoccuparti di rappresentare le situazioni in maniera corretta, così come sono. Per quello che riguarda Simon c’è da lavorare ancora di più: lui parla poco. Devo curare molto l’espressione.”

  • In America il business viene prima di tutto e il successo di una serie tv viene anteposto ad ogni cosa. Misfits è la prova che nel tuo paese c’è spazio per la creatività: vi siete preoccupati più della storia che del mainstream e, nonostante questo, la serie ha avuto un enorme successo. Secondo te, perché è andata così?

In America è sempre una questione di soldi. Gli americani tendono ad investire molto: preferiscono fare serie più costose e più lunghe. Non che a noi inglesi non importi del denaro ma… credo semplicemente che Misfits sia arrivata nel momento perfetto: era quello di cui i giovani avevano bisogno in questo momento.”

  • Oltre ad essere un attore sappiamo che suoni in una band. Che rapporto hai con la musica?

Un rapporto fantastico. È la cosa che amo di più e cerco di entrare in studio appena posso. A breve uscirà un mio EP.”

  • Tornando ai Misfits, Simon ha il super potere dell’invisibilità. Se potessi averne un altro, nella tua vita reale, quale vorresti?

Il teletrasporto!”

di Lucia Gerbino