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Le interviste di Eclipse: Valentina Olla e Federico Perrotta. Storia di attori e di amori…

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Le interviste di Eclipse: Valentina Olla e Federico Perrotta. Storia di attori e di amori…

Ideatori della U.A.O. Spettacoli, attori e produttori, protagonisti della scena indipendente italiana e non solo, due figure simbolo di una rivoluzione culturale possibile.

A breve in scena per la regia di Pier Francesco Pingitore in “Nerone vs Petronio. La cena segreta del Satyricon” dal 23 al 27 luglio presso lo Stadio di Domiziano a Roma, Valentina e Federico si raccontano in una veste inedita.

Coppia e colpo di scena. Vi vediamo spesso calcare insieme il palco con la vostra alchimia unica. Ma siete due artisti molto diversi e con storie molto particolari.

  • Federico, passione, gioco, professione, che cose ha scatenato in te il fuoco sacro? Un caso o una scelta?

Io credo che sia stato prima il caso e poi la scelta. Provo a spiegarmi meglio. Il caso ha voluto che crescessi con la tv degli anni 80, quella tv commerciale che faceva sognare tutti gli italiani. I miei si ricordano ancora come più che con i cartoni animati, rimanevo ‘imbambolato’ con i programmi, il varietà del sabato sera, gli show anche di seconda serata. Ed è stato così che tra un Fantastico e Drive in, tra il Bagaglino e Il Maurizio Costanzo Show, si accendeva forse per autocombustione il ‘sacro’ fuoco dell’arte. Questo credo sia stato il ‘caso’. Poi è seguita la ‘scelta’ di trasferirmi a Roma per studiare recitazione e canto (per la danza non ho mai avuto problemi, ahah). La mia è stata una scelta volontaria, volontariamente obbligata da mio padre, che molto prima di me aveva capito quale sarebbe stato il mio futuro.

  • Valentina, dalla tv al teatro? Impossibile non ricordarti come magnifico “corpo” di ballo in famosi programmi, ma il tuo percorso artistico e attoriale completo dove ti ha spinta e perché?

Il magnifico ‘corpo’ di ballo è sicuramente un enorme privilegio (indimenticabili le emozioni del sabato sera di Canale 5 come prima ballerina di Ciao Darwin o le dirette di UNOMATTINA come inviata spericolata per i balli dell’estate), però soprattutto il magnifico ‘corpo’ cede alle inesorabili lusinghe del tempo, quindi ad un certo punto ho trovato una maggiore corrispondenza artistica nel parlare e nell’agire piuttosto che nel ballare. Ballare e recitare sono diversi linguaggi espressivi che rispondono ad un’unica istanza creativa, che, detto in modo più semplice, vuol dire che il teatro mi ha salvato la vita! Infatti tutto è iniziato con una chiamata di Biagio Izzo che mi chiese: ti ho vista in tv, mi servirebbe una come te nella mia prossima commedia, ti va di trasferirti a Napoli? E’ stato quello il ‘si’ più decisivo della mia vita (in quella commedia, da copione, ero la moglie di un certo Federico Perrotta che, due anni dopo è diventato mio marito, il padre di mia figlia Vittoria e il mio socio nella UaAO Spettacoli e il mio partner in scena).

  • Federico e Valentina, insieme nella vita e nell’arte, avete fondato la UAO SPETTACOLI. Lavorando a 360° nel teatro, che panorama avete davanti oggi e come lo affrontate?

(Federico) Un panorama profondamente depresso. C’è poca gente che va a teatro, ci sono pochi contributi per chi investe in cultura e intrattenimento, il risultato è che si innesca un meccanismo domino dove chi ti deve dare dei soldi non li ha, e quindi a cascata, tu non paghi chi lavora con te, e chi non è stato pagato non riesce a pagare le proprie necessità…. un sistema che fa corto circuito e che si può interrompere se si ha il coraggio di andare oltre la dinamica standard: in poche parole, è un vero disastro. Per questo noi stiamo provando, nel microcosmo che ci riguarda, di fare un po’ il salto della filiera cercando di superare le difficoltà di cui ti ho parlato.

(Valentina) Credo che lavorare insieme sia di grande stimolo per la coppia, almeno condividiamo gioie e dolori di un grande mestiere come il nostro. Essere anche coinvolti dal punto di vista produttivo nei nostri spettacoli amplifica quanto detto sopra ed è la naturale evoluzione di caratteristiche che abbiamo entrambi: artisti e imprenditori. E’ vero che sul lavoro siamo come ’cane e gatto’ , ma questo probabilmente è una buona valvola di sfogo per le naturali dinamiche di coppia, oltre che di grande input creativo per i nostri spettacoli.

  • In questo contemporaneo, che cosa rappresenta per voi (ancora) il mestiere dell’attore.

(Federico) È assolutamente il mestiere più bello del mondo: lavori con le emozioni, cerchi di trasmetterle nello spettatore che è davanti a te, ma oggi ancor più di ieri l’importanza dell’attore è fondamentale perché attraverso la sua arte deve cercare di intrattenere, far sfogare, far riflettere, alleggerire la vita e i pensieri dei supervessati spettatori (ovvero tutti quanti noi)

(Valentina) In un contemporaneo dove tutti sono costretti a simulare di essere qualcosa di diverso rispetto a se per soddisfare gli standard che ci impone una società sempre più social, fare l’attore è il privilegio di farlo per mestiere, almeno! In un clima di incertezza lavorativa diffusa poi, è assoluta espressione di contemporaneità, gli artisti sono abituati alla precarietà dall’inizio dei tempi. Un lavoro che non finisce mai, che non ha orari, feste comandate, diritti, ne tutele, ma poi, si apre la tenda rossa del palcoscenico oppure si batte il ciack e tutti i sacrifici fatti assumono un unico esaltante significato: si va in scena signori!!!

  • A breve sul palco con Luca Biagini per Nerone vs Petronio la nuova commedia di Pingitore in scena il 23 luglio a Roma. Qualche curiosità per invitarci a teatro?

(Federico) Vi posso solo dire che: Nerone, il più vituperato di tutti gli imperatori romani, è tornato! E dal 23 al 27 luglio incontrerà il suo amico Petronio per un’ultima cena dove sicuramente succederà di tutto, ovviamente anche Poppea avrà la sua parte in questa occasione così esclusiva!

(Valentina) Eravamo alla ricerca di un nuovo testo da mettere in scena, abbiamo preso in considerazione tanti lavori di altrettanti autori diversi, poi abbiamo chiesto al maestro se avesse qualcosa per noi. L’abbiamo scelto subito: divertente, pungente ed estremamente attuale. Calarmi nei panni di una Poppea ironica, divertente e sensuale, come solo il maestro Pingitore riesce a disegnare le figure femminili all’interno dei suoi spettacoli, è stato un invito troppo allettante per farmi sfuggire l’occasione. La squadra è più che collaudata con un artista meraviglioso come Luca Biagini in prima linea, il maestro Pingitore al comando e Federico Perrotta nei panni di Nerone e Graziella Pera che firma scene e costumi. Ora però scusate ma devo lasciarvi perché, tra le prove del balletto, un filtro magico di lunga vita e il latte d’asina che mi aspetta nella vasca, ho lasciato Nerone e Petronio da soli, per l’ultima cena, e questo non è carino…