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Intervista a Maurizio Temporin

Maurizio_TemporinMaurizio Temporin è nato il 1 agosto 1988, a Broni (prov. Pavia). All’età di soli 15 anni scrive il suo primo romanzo, “Tutti i colori del buio”, di cui sono stati venduti i diritti cinematografici.

Scrittore, sceneggiatore, illustratore, vive attualmente tra Novi Ligure e Barcellona (ora a Milano). “In realtà vengo da un pianeta che è stato distrutto”scherza Maurizio, quando gli domando delle sue origini.
Conosciamo ora un po’ meglio questo eccentrico e poliedrico personaggio.
Maurizio … tu, seppur molto giovane, hai già pubblicato un discreto numero di romanzi, è così?
Beh …
E, per rispondere alla tua domanda : se un discreto numero corrisponde a 1, la risposta è sì.
Ma, in realtà, ne ho i cassetti pieni ! E quasi non c’è più spazio per i calzini…!
Con Rizzoli, ad esempio, ho pubblicato il tango (Il Tango delle Cattedarli, n.d.t.), e adesso, a ottobre, uscirà per Giunti il primo romanzo della Trilogia IRIS, che si intitolerà “Fiori di cenere“.
Quando cominciai, avevo pubblicato “Tutti i colori del buio“,  con una piccola casa editrice… ma non contiamola, anche perché servirebbe la mano di un monco…mi riferisco alle copie stampate!

Quale è stato, dunque, il tuo “best seller”?
…Spero Iris! ( grassa risata di sottofondo)
Ad esempio il tango, con Rizzoli, è stato buttato più nei cestini che nelle librerie! Per Iris la Giunti invece ha dei bei piani, sia come promozione che come tiratura.
Comunque, “best seller” implica il fatto che sia un libro commerciale: i miei libri precedenti, per vari motivi, erano fuori da un’ottica italiana, di mercato italiano intendo.

Iris quando sarà pubblicato?
Iris uscirà a ottobre!
Però c’è già in corso una campagna di “viral marketing” a livello globale… già da alcuni decenni: tutti i fiorai stanno vendendo iris, ma è un’informazione riservata questa …il teaser del libro per il momento è  stato utilizzato soltanto internamente alla Giunti.

Mi viene spontaneo domandarti … a chi ti ispiri nella tua scrittura? E … come è nata questa tua passione? Come poi è diventata una professione?
Guarda, gli autori a cui sono più affezionato, sono abbastanza distanti da ciò che faccio: Josè Saramago, Witold Gombrowicz, Elias Canetti, Ray Bradbury, Borges, ma a loro, mi piacerebbe affiancare anche registi, sceneggiatori e artisti. Fondamentalmente credo che le varie arti, sopratutto recentemente, grazie a telefilm e fumetti (di livelli altissimi devo riconoscere) siano diventate un unico grande universo creativo.
Lo si nota sopratutto vedendo quanti romanzieri finiscono poi per scrivere serie televisive o quanti artisti vengano coinvolti nel cinema per invenzioni visive e design. Una volta ci si ispirava al cinema adesso è il cinema che cerca ispirazioni!, ed è anche quel campo in cui tutti gli altri possono essere coinvolti.
Quindi, a quegli scrittori, fra cui compare un nobel e altri due sfiorati, potrei affiancare tranquillamente David Lynch, JJ Abrams, Josh Wedon, Terry Gilliam, Alan More, I creatori di Death Note, Edward Gorey, o i miei cari amici Luigi Serafini e Max Manfredi. Non ho citato apposta Tim Burton perché nonostante mi abbia influenzato molto nell’infanzia, ormai soffre di problemi senili!
La scrittura, che ho sempre portato avanti insieme alla mia passione per le arti visive, non è mai nata, ma si è sempre evoluta.
Diciamo che…  ho cominciato a scrivere come lavoro perché è stata una persona a farmi notare che era quella la mia strada : Vicki Satlow, l’agente di Ray Bradbury.
Quando avevo 15 anni infatti avevo finito di scrivere il mio primo romanzo di cui vi parlavo prima: “Tutti i colori del buio” (di pubblicarlo non mi era passato nemmeno per lo sgabuzzino del cervelletto!); ora, dato che Ray bradbury ne era stato l’ispiratore, mi ero messo in contatto con chi lo rappresentava in Italia. Volevo regalargliene una copia. Anche se Ray non legge l’italiano, poteva guardare almeno le figure. Vicki mi accolse nel suo studio non capendo bene cosa ci facesse lì un ragazzino vestito di nero con strani occhiali rotondi, ma senza che glielo chiedessi, si mise a leggere il romanzo… e mi disse che se ero intenzionato a continuare a scrivere, lei sarebbe potuta diventare la mia agente. Le cose sono andate più o meno così…

Come mai questa tua passione per il dark … per il noir anche?
Perché sono grasso e il nero mi smagrisce?
Scherzi a parte … forse proprio perché io, al contrario, sono una persona solare ed espansiva!
Mi piace esplorare tutto quello che dentro di me sento muoversi ma non riesco a capire… poi, non sono uno a cui piace- o capisce cosa vuol dire- “mettere etichette di genere”. Non credo di avere una passione per il dark / noire… più semplicemente so quello che mi piace e quello che non mi piace… e quindi no, non sono dark! L’oscurità è solamente utile per fra vedere frammenti di luce e colori in modo più preciso, isolandoli dal resto. E viceversa la luce è interessante quando si macchia di nero; ma, a parte i miei problemi di vista e il daltonismo, non so cosa altro dire!!!

Quindi potrei dire che i tuoi libri siano un po’ una ricerca… nel tuo “lato oscuro” (per dirla alla Star Wars) ?
Eh eh, si, perché agli oggetti smarriti non me lo hanno trovato! – questa scrivila e metti copy by Igor della Libera – (n.d.t. uno dei personaggi letterari/autobiografici fissi di Maurizio)
Non lo so, guarda, i miei libri sono solo un’elaborazione di quello che succede nel mondo e in cui per sbaglio finisco.

Un po’ come Alice in Wonderland?
Piuttosto come il bruco “sfumacchione!”… No, non come dice Carroll. Io, nonostante scriva cose fantastiche, sono una persona molto razionale, e vedo il mondo in modo molto realistico e crudo. È proprio questa mia visione lucida che mi permette di alterarlo. Alice è una che cade in un mondo fantastico, io sono uno che si mette ai bordi del pozzo, e fa venire nel mondo reale le creature fantastiche.

Come faceva Ransie la Strega?
Io non so cosa faccia questa strega, ma se scrive libri… devo temere la concorrenza? 

Ultima domanda, promesso. Se tu potessi girare un film… di che parlerebbe?
Di Ransie la Strega, sicuramente. Ma ora vengono le domande folli, vero?

Ti accontenterò. La tua peggiore fantasia?
Wow, partiamo bene. In che “campo”?

Beh, io sono cattiva e tu te la sei voluta,  ora perciò cavatela da te!!!
Allora, due cose: mi piacerebbe sapere che sapore ha la carne umana e scatenare qualche situazione assurda all’interno di una città, come fantasie negative…

Ehm… tipo?
Organizzare qualcosa con un discreto numero di persone e scatenare il panico, o comunque mi piacerebbe portare un po’ di anarchia in questo paese che ne ha davvero bisogno! L’unico modo di risvegliare la gente, secondo me, è quello di sconvolgerla. Non mirerei al male, sia ben chiaro, ma piuttosto alla … sensazione che ci sia, ecco. Un buon compromesso tra V per Vendetta e il Joker!

E dimmi, la tua donna ideale sarebbe tua complice in questi piani?
No, avrei paura che si facesse del male. Non dovrei avere niente da perdere per fare qualcosa del genere.

Come Joker, appunto?
Beh, credo che il joker di Ledger sia piaciuto tanto a tutti (compreso me) perché è riuscito a individuare quella parte schizzofrenica che c’è in ognuno di noi e quindi a mostrarcela in modo accattivante.
Davvero, lui si può permettere tutto perché in parte non è un essere umano, nel senso che non ha (questo è quello che sa lo spettatore) davvero niente da perdere, alla fine dei giochi! È … un animale cosciente. E ha rispetto per la vita, a modo suo, ma non secondo i canoni morali normali : la natura è di per sé violenta. Basti pensare che la vita sulla terra si basa sulla catena alimentare!

Ma la cosa non sembrava così male nel Re Leone…
Che dire? Hakuna MAtata!

Grazie dunque a Maurizio per la simpatia e la disponibilità, e un augurio grandissimo per la prossima “nascita” di Iris. Complimenti, genietto!

di Chiara Alivernini