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Super, la falsa riga di Kick Ass

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Super, la falsa riga di Kick Ass

Nuovo cine-comic politicamente scorretto ed eccessivamente splatter in uscita il 21 ottobre

Ancor prima di Kick-Ass di Mark Millar, James Gunn, nel lontano 2003, ideò un ’super-eroe’ alquanto anomalo, privo di super poteri e pronto a scendere in strada per combattere il crimine. Inizialmente pensato come corto, Super si è poi evoluto, stesura dopo stesura, sbarcando nel 2010 in pochi schermi d’America. Il 21 ottobre prossimo, dopo sei mesi di ritardo, il film arriva anche nei cinema italiani, grazie alla M2Pictures.

Al centro della trama troviamo Frank (Rainn Wilson), trentenne sfigato, triste, bruttino e fifone, che è follemente innamorato della sua tormentata moglie Sarah (Liv Tyler). Tutto cambia quando Sarah lo lascia per un trafficante di droga, Jacque (Kevin Bacon), costringendolo a trasformarsi nel supereroe Saetta Purpurea. Convinto di essere il ‘prescelto’ da Dio per portare la giustizia sulla Terra, Frank inizia a combattere il crimine impugnando una pesantissima chiave inglese. Al suo fianco, come ogni supereroe si rispetti, c’è la spalla più giovane, ovvero Saettina (Ellen Page), sociopatica fissata con i fumetti. Temuti dalla città, che inizia a parlare delle loro imprese ‘criminali’, i due iniziano a punire chi non rispetta le regole ’scritte tanto tempo fa’, perché non si spaccia, non si molestano i bambini e soprattutto non si saltano le file. Perché se lo fai, preparati ad affrontare la furia di Saetta Purpurea e della sua schizzata compagna d’avventura.

Come già anticipato all’inizio, inevitabile è il confronto col ben più riuscito Kick Ass: entrambi i protagonisti sono persone comuni che vengono spinte (Kick ass dal desiderio di riscatto dalla condizione di emarginato; Super per salvare la moglie e per “volontà” divina) a trasformarsi in super-eoroi. Entrambi nei loro costumini ridicoli e pacchiani ed entrambi votati alla vendetta. Ma mentre Kick Ass di Matthew Vaughn presenta una regia impeccabile e a suo modo innovativa, con una fotografia votata all’eccessiva saturazione dei colori, Super di James Gunn si lascia trasportare dalle scene sporcate dalla macchina a mano e a tratti richiama la fotografia di Sin City, tra il bianco e nero sbiadito e i colori rappresi.

In un mondo come quello di oggi, tra crisi economiche e terroristi, si sente questa necessità di trovare un punto di riferimento e magari di riscoprire valori importanti. Allora si cercano i super-eroi e se non si trovano basta ago e filo per trasformarsi in paladini della giustizia.

Kick Ass e Super hanno in comune le tematiche e la violenza (anche se in Super c’è un eccessivo uso di violenza: quasi ai limiti del tollerabile agli occhi), ma a Kick Ass va riconosciuta una storia più lineare e brillante. Super, ad un certo punto, sembra quasi perda un filo logico all’interno della narrazione; viene perso di vista anche l’obiettivo finale (carenza della sceneggiatura dovuta, forse, ai vari adattamenti che hanno trasformato la storia da cortometraggio a film?).

Una nota positiva va agli attori: in particolare a Kevin Bacon, nel ruolo del psicolabile spacciatore e ad Ellen Page, co-eroina più fuori controllo che mai.

Di Francesca Casella