Un film spagnolo in concorso al festival di Roma
Altro film in concorso al Festival del cinema di Roma, After di Alberto Rodriguez, è l’ennesimo capitolo dell’epopea dei “non siamo più ragazzi, siamo vuoti e stiamo male”. La pellicola spagnola, girata interamente a Siviglia, rappresenta il classico esempio di come non ci si dovrebbe ridurre all’età dei tre protagonisti.
Julio (Guillermo Toledo), Manuel (Tristan Ulloa) e Ana (Blanca Romero) sono tre quarantenni, amici sin dall’adolescenza, imbrigliati e legati ancora alla loro vita balorda degli anni spensierati. Julio è un responsabile del personale, cocainomane e con una sessualità complessa; Manuel è sposato ed ha un bambino, ma non riesce ad amare la sua famiglia dimostrando di avere un’indole violenta; Ana è una donna sola, bella che non riesce a creare una relazione stabile. Cocaina, alcool e sesso sono gli ingredienti delle loro serate. E proprio in una delle loro folli notti è ambientato tutto il film che, attraverso una sceneggiatura dalla struttura originale, ci racconta la notte dei personaggi dal punto di vista di ognuno di loro. Julio, Manuel e Ana hanno dei segreti, degli amori inconfessabili l’uno per l’altra, delle passioni irrisolte che li lasciano in una fase di eterno stallo. Come ci ha raccontato Rodriguez in conferenza stampa «la loro è una fuga dalla loro adolescenza. Sono tre personaggi che non riescono ad andare avanti nelle loro vite. Ogni decisione viene presa dopo, non progredendo. È una fuga impossibile, perché fuggono da loro stessi». Una favella già sentita, in fondo, condita anche questa volta dalle tinte forti della droga e sesso. Nulla di nuovo sul fronte della storia, buoni, invece, l’aspetto recitativo e visivo della pellicola. Per quanto riguarda il primo, la fotografia e la messa in quadro sono perfettamente studiate e ricordano molto alcuni classici: «Mi sono ispirato ai film di Cassavetes – ha detto il regista – , anche se arrivare ai suoi livelli non è facile». Dal punto di vista attoriale, una prova molto buona per il trio di protagonisti: «Quando ho iniziato la mia carriera d’attore – ha raccontato Ulloa – avrei voluto sempre interpretare un film come questo e trovare una sceneggiatura completa e perfetta come questa è davvero difficile. C’è stata subito un’empatia tra noi tre, poi mentre giravamo, stavo aspettando un figlio e potevo ben comprendere le paure e le tensioni del mio personaggio, e spero di essere un padre migliore di Manuel». « È stato difficile interpretare questo personaggio – ha spiegato, invece, Toledo – ancor più difficile è stato mostrarsi nudi intimamente. Senza ombra di dubbio è stato il personaggio più complesso che ho interpretato. Alberto è un regista molto esigente e fa provare tutto, anche come si apre una porta. Da un lato è durissima, dall’altro è un grande esercizio. Arrivi alle riprese con grande fiducia; sono sensibile e voglio essere coccolato dal regista». After è stato il film d’esordio della bella Blanca Romero, emozionatissima per la sua prima partecipazione ad un festival come quello di Roma e forse un po’ imbarazzata: « É il mio primo film e mi sono sentita benissimo. Mi hanno dato tutto quello di cui avevo bisogno. Essere a Roma mi fa tremare ». Riguardo alle scene di nudo e di sesso, Ana non si è molto sbottonata e ha mostrato il suo lato più pudico: «Mi fa sentire a disagio spogliarmi. Fino alla parola “azione” mi sentivo molto imbarazzata, poi mi calmavo e dimenticavo tutto ».
Un gran peccato che tre attori di questa portata si siano impegnati in una pellicola che, seppur dalle buone intenzioni, non colpisce e non attira. Le scelte di sceneggiatura di After sembrano un po’ troppo preconfezionate, con un risultato deludente: un già visto che non ricordi più.
di Roberto Pagliarulo