Storia di donne in un’Africa dilaniata da povertà e dolore

Presentato in Concorso nella Sezione “Selezione Ufficiale”, Every day is a holiday trasmette un messaggio di unione e di speranza.

Ambientato tra il Libano, la Francia e la Germania, l’opera più imponente della regista Dima El-Horr racconta una storia tutta al femminile, tre donne in viaggio sullo stesso pullman e dirette nello stesso luogo, una prigione di stato, dove ad attenderle sono i loro mariti. Ognuna di loro sta raggiungendo il suo compagno per ragioni molto diverse dalle altre: c’è chi lo fa nella speranza che il suo uomo esca di prigione, chi perché vuole che sconti al più presto la sua pena per firmare le carte del divorzio e tornare (lei, più che lui) in libertà, e c’è chi, invece, sta riportando al marito secondino l’arma lasciata per distrazione a casa.
Tre donne molto diverse, dunque, ma accomunate dalle stesse paure, dalle stesse passioni, dalle stesse sensazioni, che il destino, ben presto, metterà a confronto. E benché provengano da tre nazionalità differenti, tre religioni differenti, tre generazioni differenti, in loro è comune la voglia di libertà, di riscatto, di vita. Una vita che in qualche modo hanno perduto ma che, presto o tardi riotterranno.
Una storia toccante ma allo stesso tempo brillante, che saprà incantare lo spettatore come poche pellicole riescono ancora a fare. Merito, forse, di un’eredità francese che il regista non cerca di celare.

di Luna Saracino