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In concorso: Una vita tranquilla

toni-servillo-una-vita-tranquilla-film-336x480Servillo e Cupellini in una drammatica storia di camorra

Terzo film italiano in concorso, Una vita tranquilla riporta Toni Servillo in un film sulla camorra.

Dopo l’esordio con Lezioni di cioccolato, il regista Claudio Cupellini si cimenta in una pellicola dalla sceneggiatura diametralmente opposta alla precedente, dove la criminalità dimostra di non avere confini geografici e umani.

Una vita tranquilla racconta le vicende di un uomo che ha abbandonato la propria famiglia e il clan criminale a cui apparteneva per fuggire e ricominciare una nuova esistenza: una vita tranquilla. Rosario (Toni Servillo) si trasferisce in Germania, apre un albergo ristorante, sposa una nuova donna e con lei diventa padre. Dopo 15 anni passati a cercare il rispetto e il perdono (almeno per se stesso) per i misfatti compiuti, arrivano nel locale di Rosario due ragazzi italiani. L’uomo dimostra subito di riconoscere uno di loro, Diego, con il quale ha un rapporto più che amichevole. In realtà i due giovani sono lì su mandato della camorra per uccidere un industriale tedesco. In pochi giorni la copertura di Rosario cade e l’uomo sarà costretto ad affrontare il suo passato e ripiombare nei vecchi errori, per poi trovarsi a cercare un nuovo futuro.

Un film molto intenso dal ritmo serrato e una regia ricca e interessante, con un finale giusto ma forse superfluo. Cupellini gira in terra teutonica e si diverte a riprendere una natura mistica e silenziosa, città calme ordinate in contrasto con le vicende caotiche e incalzanti dei protagonisti della pellicola. I segreti e le bugie che non possono essere taciuti nemmeno oltre il mare e le montagne, finché i legami con il tuo passato esistono. Anche il tedesco che Servillo ha imparato appositamente per la pellicola tradisce un accento italiano, un residuo che caratterizza un bel personaggio perennemente in lotta con sé. Un bugiardo e un vile in bilico tra gli affetti più importanti e la propria serenità, ma anche un uomo forte e coraggioso vicino allo stereotipo del criminale pentito, ma talmente vero da destare un senso di pietà. Una vita tranquilla è un film sulla verità e sulla menzogna. Riprendendo un fatto di camorra, Cupellini racconta la sua verità in un film sostenuto dall’interpretazione di Servillo e una storia costruita con un ottimo equilibrio tra tensione e commozione.

Di Roberto Pagliarulo