Eroe all american, che risorge dalle ceneri del terrorismo, dalla sedia a rotelle agli stadi, Jake Gyllenhaal è Jeff Bauman
A Jeff i capelli puzzano di pollo morto, la sua birra porta fortuna al campionato di baseball, la sua ragazza lo ha mollato per l’ennesima volta, a sua madre tocca l’ennesima sbronza in quella casa piena di calore e di rimpianti. Jeff crede nella fatalità e nell’amore e a ricomporre pezzi, anche quelli del proprio corpo.
Ricostruisce la storia di un vero eroe americano, in una storia dalla retorica prettamente WASP il melodramma firmato da David Gordon Green, Stronger, in concorso alla XII edizione della Festa del Cinema di Roma, con un sempre strepitoso e camaleontico Jake Gyllenhaal, uno dei più smaglianti interpreti della sua generazione e non solo. Prova d’attore magistrale in un film che infiltra l’epos più tipicamente americano, di buoni sentimenti e insieme di alcune macro contraddizioni della famiglia disfunzionale, altrettanto americana.
Gordon Green racconta tra immagini reali e romanzo cinematografico, lo sfortunato percorso del giovane Jeff, che per incitare la sua ex forse di nuovo futuro fidanzata Erin durante la maratona di Boston del 15 aprile 2013 da lei percorsa, finisce nel mezzo dell’attentato che con due deflagrazioni causate da due pentole a pressione riempite di oggetti contundenti e fatte esplodere con comune polvere da sparo, ferì 264 persone e ne uccise tre. Jeff resta mutilo delle gambe e a fianco della sua compagna Erin inizia la riabilitazione, la ricerca delle “nuove” gambe tra madri tossiche, dipendenze e sensi di colpa misti, popolarità mediatica e senso di inadeguatezza, bisogno di crescita personale e di libertà.
Racconto di formazione oltre che di propaganda nazionale abilmente confezionata. La narrazione poco si sofferma sulle origini dell’attentato, additando gli attentatori come “terroristi”, appellativo generico e ancor più inquietante a cui ci hanno abituato le breaking news prima e i titoli quotidiani e social oggi, e illuminando il film del messaggio filo occidentale già conosciuto per cui l’America deve imparare dai suoi paladini per difendersi dalla continua minaccia esterna, quel “terrorismo”. Mitologia della frontiera che prosegue, la stessa tramandata da tantissima cinematografia made in USA, non ultimo in parte il colossal di Cooper visto al Festival quest’anno, Hostile.
Stronger
CAST
Regia di David Gordon Green
Con Jake Gyllenhaal, Tatiana Maslany, Miranda Richardson, Clancy Brown, Carlos Sanz
Soggetto dal libro di Jeff Bauman e Bret Witter
Sceneggiatura John Pollono
Fotografia Sean Bobbitt
Montaggio Dylan Tichenor
Musiche Michael Brook
Casa di produzione Bold Films, Lionsgate, Mandeville Films, Nine Stories Productions
Distribuzione 01 Distribution
USA 116’