Due anteprime mondiali, masterclass e incontri con due premi Oscar, un evento speciale “Gli insospettabili”, madrina la giovane Simona Tabasco. Apre ‘Lea’ di Marco Tullio Giordana
Si terrà dall’11 al 15 novembre prossimi la nona edizione del Roma Fiction Fest. Quest’anno si terrà presso il cinema Adriano di piazza Cavour, con il supporto dell’Auditorium della Conciliazione per alcuni eventi. Madrina sarà la giovane attrice Simona Tabasco, che ha recitato in “Fuoriclasse” 2 e 3 e in “È arrivata la felicità”. Con la sua figura si vuole guardare a una “fiction matura, a una serialità adulta in grado di indagare temi più vicini alla realtà rispetto al cinema, quali: corruzione, disoccupazione e ribellione”, come ha spiegato Piera Detassis (presidente di Fondazione Cinema per Roma e coordinatore artistico del Roma Fiction Fest). In questo più trasgressiva, non a caso il film d’apertura sarà “Lea” di Marco Tullio Giordana, ispirato alla storia vera di Lea Garofalo vittima della ‘ndrangheta. Nel cast: Vanessa Scalera, Linda Caridi, Alessio Praticò, Mauro Conte. Un milione e 200mila euro spesi per questa nona edizione, con un risparmio del 30% circa rispetto alla precedente. Per “una festa colta e pop -come l’ha definita Detassis- che rispolvera il concorso internazionale che non c’era dal 2010. Si è cominciato a stringere, poi, sulle anteprime internazionali”.
“Fiction significa anche promuovere il territorio e la cultura e la creatività italiane. L’audiovisivo è diventato fondamentale nella produzione economica nostrana. Questo Festival dimostra di non essere una parentesi né una cattedrale nel deserto, ma di aver instaurato un dialogo tra gli enti e le istituzioni superiore al passato, in grado di portare a coproduzioni internazionali (che erano in calo), che si sono andate a ricercare per presentarle qui. E su cui si é investito molto. Ora il Lazio si candida addirittura a diventare la Regione leader nell’audiovisivo, di cui il 30% del totale è prodotto qui. Questo è un punto di forza di una strada che occorre continuare a seguire. Mai come prima, forse, poi si è fatta rete e il sistema è risultato più unito e forte”. Questa l’opinione del presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.
“La fiction fa da traino a una certa immagine dell’Italia di cui c’è molta richiesta. In questo c’è un connotato sempre più internazionale della cinematografia, legata a innumerevoli posti di lavoro e al mondo delle tecnologie. Occorre non dimenticare che siamo esportatori del made in Italy veicolato dalle serie Tv stesse, per uno stile italiano che è uno dei più invidiati”, ha affermato Lorenzo Tagliavanti, presidente della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Roma.
“Il Roma Fiction Fest è un’occasione per metterci a confronto con il mondo. Soprattutto mostra una grande capacità di innovazione e resistenza che hanno reso vincente questa manifestazione. Ma occorre porre l’attenzione su uno dei punti di forza dell’evento e persino dell’intero sistema Paese italiano: certo talento imprenditoriale, su cui si deve puntare per evitare di cadere in un processo darwiniano che sarebbe la rovina delle piccole imprese a favore delle solite grandi major. Anche i piccoli imprenditori e le case di produzione cinematografica minori hanno il diritto di sopravvivere.
Ed è col duro lavoro collettivo e col gioco di squadra, con cui è nato il Roma Fiction Fest, che si deve puntare a un pluralismo imprenditoriale redditizio, produttivo, proficuo, positivo”, ha detto Marco Follini, presidente dell’Apt (Associazione Produttori Televisivi).
Anche il ricco programma è già un successo. Innanzitutto le due anteprime internazionali di “Limbo” e “Capital”. Poi la sezione di Kids&teens con la novità di Masha e Orso. E ancora le Masterclass con Andrew Davies, Frank Spotnitz e Little Steven. Per non parlare della presenza di premi Oscar quali Paul Haggis e Jason Reitman. Per continuare con i Muppet. Per proseguire con l’inedito evento speciale creato da Ivan Cotroneo: “Gli insospettabili”, in cui gente dello spettacolo e della cultura svelerà e rivelerà la propria passione sconosciuta per le serie e persino per le telenovelas.
di Barbara Conti