Una storia passionale e romantica che ha conquistato il pubblico
E finalmente al Roma Fiction Fest 2015 arriva una storia romantica con uno sfondo storico, sociale e culturale, pronta a colpire nel segno. Lady Chatterley’s Lover, per la regia di Jed Mercurio, basato sul romanzo di D. H. Lawrence, arricchisce la sezione “Period Drama” di un romanticismo passionale che costringe la protagonista a una scelta, che cambierà per sempre le vite dei tre personaggi principali. Un triangolo che porterà Lady Constance, moglie di Clifford Chatterley, ad innamorarsi del suo guardiacaccia: Oliver Mellors. Ad unire i tre, per ironia della sorte, è proprio la guerra. I due uomini combatterono al fronte insieme. Tornato paralizzato, Clifford assumerà Mellors per far sistemare il bosco circostante in cui trascorse i momenti più belli e felici della sua infanzia. Nel frattempo ha il desiderio di un erede. E Constance rimarrà incinta di Oliver. Una passione travolgente che la porterà ad interrogarsi se è disposta a rinunciare a tutto per lui. E nel frattempo, in questa storia di passione, nasce un racconto di rivalsa, di riscatto civile. Una storia di rivoluzione proletaria, che ha portato alla rivoluzione industriale, ma anche di coraggio, di scelte, di rinunce e soprattutto di dignità. Ci può essere un futuro diverso anche per la servitù? Può venire proprio da loro il motore per il cambiamento? Si può barattare un figlio per il potere e la ricchezza?
Mentre ci si interroga su questi quesiti esistenziali ed umani, si riscopre il valore vero dell’amore. Non quello idilliaco delle corti lussuose, ma quello che spalanca un bagliore di speranza dopo la distruttività della guerra, che ridà forza dopo aver conosciuto la morte, il dolore, la solitudine. In questo contesto nasce un doppio scandalo: per l’unione di un’aristocratica e di un umile servitore, e perché si affronta, forse per una delle prime volte per l’epoca in cui è ambientata la storia, il tema del divorzio. La libertà si paga a caro prezzo. Non è un caso dunque se l’opera, scritta nel 1928, fu censurata in Inghilterra per più di 30 anni per i riferimenti a sfondo sessuale che conteneva.
Sicuramente commovente e toccante il dialogo che hanno Lady Chatterley e la serva, in cui si confessano che a volte ci sono abbracci e tocchi che restano eterni e immutati nel tempo, anche a distanza. Ottime, pregnanti e funzionali le musiche avvolgenti. Affascinanti e molto curati i costumi, in particolare gli abiti eleganti di Constance. Originale la costruzione dell’incipit del film in cui vengono mostrate contemporaneamente le immagini del matrimonio e della conoscenza dei Chatterley, con quelle di Clifford al fronte. Senza un semplice racconto cronologico, ma incastonandole ad enfatizzare come gioia e dolore siano due risvolti dell’amore e costituiscano il significato stesso del matrimonio; e come momenti lieti ed altri drammatici siano gli opposti corrispondenti che si alternano nella vita.
Emblema ne è Constance, che è quella che più passa dalla felicità al dolore. Forse perché è l’anima più romantica dei tre: per lei l’amore per Oliver è una cosa ‘rara, sacra e fragile‘. Mellors , invece è quasi un disilluso che aveva smesso di amare e di credere nei sentimenti, mentre Clifford è sempre troppo stanco per pensare alle passioni, preferendo dedicarsi alla scienza e alla produzione del carbone. Per lui ‘la frustrazione è insopportabile‘ e l’umiliazione che ha subito dalla paralisi post-bellica troppo grande e dura da vivere. Invece per amare veramente occorre essere pronti a compiere il ‘sacrificio estremo‘, come lo definisce Constance. Perché la passione è come un temporale in piena estate, un fulmine che brilla nel bosco del cuore umano, come un focolare acceso che riscalda i corpi di calore e intimità. Per questo non sarà Clifford a compiere il sacrificio estremo. In realtà tutti si trovano ad essere accomunati dall’amore, quasi fosse l’unica cosa che possa ridare loro dignità ed elevarli nel valore e rispetto per ciò che sono. Con il coraggio di non fingere più. Questa è la vera rivoluzione culturale e morale, prima che sociale e industriale, messa in atto e rappresentata magistralmente dal regista e dagli attori con la loro eccellente interpretazione intensa. L’ambientazione in Inghilterra, poi, rende tutto speciale, dando un’atmosfera suggestiva poiché una tale passione travolgente avviene proprio lì in un luogo da sempre connotato come un posto freddo, distaccato e arido di calore umano; mentre avido non lo è affatto l’amore passionale che trascina Constance e Oliver. I cognomi e i titoli contano poco, quando la passione ed il sentimento è di questa portata.
di Barbara Conti