Debutta al festival la serie campione di ascolti in Francia
Qual è il prezzo del successo? Per i protagonisti di 10% Call My Agent! è il 10% dell’ingaggio di un grande attore. Si chiamano Mathias, Gabriel, Andrea e Arlette e lavorano come procacciatori di contratti per star famose come Cécile de France e Nathalie Baye: conoscono il mondo del cinema meglio di chiunque altro, ma è la loro realtà tragicomica ad essere il vero spettacolo. A cominciare da Camille, la figlia illegittima di Mathias, che si presenta a Parigi reclamando un lavoro in agenzia: è lei a introdurci nelle vite dei personaggi, a svelare i meccanismi di un mondo tanto spietato quanto divertente. A complicare le cose sarà la morte del “grande capo”, che metterà a dura prova gli equilibri del gruppo: i protagonisti dovranno rimanere compatti per non compromettere la reputazione dell’agenzia.
Debutta al Roma Fiction Fest l’acclamata mini-serie francese scritta da Fanny Herrero e diretta da Cédric Klapisch (Aria di Famiglia, L’Appartamento Spagnolo), Lola Doillon e Antoine Garceau. 10% Call My Agent! ha avuto un grande successo in Francia ed è facile capire il perché: attori eccezionali nei panni degli agenti (Camille Cottin a Nicolas Maury tra gli altri) e attori altrettanto eccezionali che hanno accettato di interpretare se stessi, divertiti dall’idea di giocare alla “clientela fittizia” della bizzarra agenzia. Tra “i pezzi da 90” che hanno avuto un cameo nei 6 episodi di 10% Call My Agent! anche Audrey Fleurot e Gilles Lellouche.
Una serie ben fatta che si muove tra l’universo patinato dei divi e i piccoli drammi quotidiani. Nata nello spirito dell’americana Entourage, 10% Call My Agent! è deliziosamente europea e concepita per sbeffeggiare l’industria cinematografica francese. Avrebbe successo in Italia? Sì, ma accettando la lingua originale come la sola via da percorrere: molte delle star amate dal pubblico francese non sono note al grande pubblico italiano, che non potrebbe trovare divertenti i camei in sé, ma avrebbe modo di apprezzare appieno le eccellenti interpretazioni dei protagonisti e la brillante sceneggiatura.
di Lucia Gerbino