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RIFF2013: Gioco di…corto

giocodimareIeri tre storie di identità in “alto mare” al Nuovo Cinema Aquila di Roma

Teatro dell’assurdo, attesa immota e fangosa, appena turbata dalla violenza acuminata della vita. Tensioni di routine, gioventù bruciata e riscoperta extra-generazionale, il cortometraggio italiano si fa cantore dei margini post pasoliniani, dell’Italia ossessionata dal rimosso storico e di un realismo sospeso, a volte allucinato, tra crisi latente e (im)possibilità di cambiamento.

Ieri pomeriggio ancora tre cortometraggi italiani sulla scena del RIFF. Applauditi in sala i tre film, Giocodimare, Il fischietto e La storia di Sonia, rappresentano in ordine sparso tre età e tre condizioni, tre transizioni. Dalla cecità impressa a marchio mensile da una vita di pensione ribassata, alla solidarietà tardiva. Dalla gabbia del lutto precoce, alla brezza dell’infanzia ritrovata in un cassetto chiuso. Dalla meglio gioventù bruciata nell’amplesso della lotta armata, alla presa di coscienza adulta fuori dalla sbarre.

Giocodimare e Il fischietto scavano traiettorie collaterali di ricordo e di espiazione nei percorsi autobiografici dei rispettivi autori. Il primo, tra fiction e documentario, diretto come testimone silenziosamente tangenziale dal giovane Luciano Schito, ricama nella muta cadenze di ore anonime i gesti e i pensieri di un pensionato da 435 € al mese. Un contadino che cura la vigna lasciando qualche raspo agli uccelli, che pesca tra le rocce della battigia e parla raramente al telefono con il figlio lontano. Quando avvista a riva il corpo senza vita di un viaggiatore del mare, ennesimo migrante affogato, forse reduce sconfitto di una catastrofica fuga, l’anziano scappa lentamente. Gioca al lotto i numeri della (s)fortuna annegata, senza estirpare l’impensabile senso di colpa che affiora nello sguardo ottuso della sua quotidianità.

Nel secondo corto Il fischietto, dialogo di natura inquieta e di primi piani tremanti, di Lamberto Sanfelice, è una bambina di dieci anni lo specchio dell’autore. Rifugiata in una fattoria dopo la scomparsa dei genitori, periti in un incidente d’auto, la ragazzina si avvolge in un mondo fittizio di suoni, di richiami perduti, di immagini fantasmatiche, che si sottraggono ai suoi desideri. Così pedina la sagome del cane o i profili dei genitori, stringendo tra le dita il famigerato fischietto, ultimo oggetto di contatto con un passato che deve morire, per farla rinascere.

Un passaggio rituale da una tappa all’altra anche l’ultimo corto presentato nella giornata, La storia di Sonia, breve opuscolo di formazione dedicato “ai ragazzi degli anni ‘70”, che stempera il citazionismo pulp-western dell’incipit, cartolina di giochi infantili, nella frammentazione fumettistica della sequenza centrale. Sonia, terrorista con la pistola tesa, strega invasata da “quale” ideale, viene catturata e incarcerata. Nel tempo contratto e indefinito della prigionia la cella diventa purgatorio, fonte di ricerca, spazio di maturazione, in un segmento tra videoart e riflessione sinestetica.

Informazioni

Giocodimare

Scritto e diretto da Luciano Schito

Con Luigi Sebastiano Schito

Ita 2012 – 16’05’’

Il fischietto

Scritto e diretto da Lamberto Sanfelice

Con Maria Vittoria Rossi, Silvia D’Amico, Thomas Trabacchi

Ita 2012 – 15’16’’

La storia di Sonia

Scritto e diretto da Lorenzo Guarnieri

Con Alba Grigatti, Romeo Salvetti, Nio Cherici

Ita 2012 – 21’49’’

di Sarah Panatta