Matrimonio all’americana

Per alcune è l’appuntamento più importante delle loro vite, per altre non è altro che un evento minaccioso e inevitabile. Il matrimonio, fonte inesauribile di gioie e dolori per intere generazioni femminili, nasconde delle insidie organizzative da non sottovalutare, soprattutto se, in maniera del tutto inaspettata, si è chiamate a vestire l’onorevole ma stressante ruolo di damigella d’onore. Lo sa bene Annie che, dopo il fallimento della sua attività commerciale ed una pseudo relazione con un uomo per cui è solamente la numero tre, si prepara a vestire gli scomodi panni dell’imperfetta bridesmaid per il gran giorno dell’amica Lillian. Inevitabile, dunque, il disastro che, per quanto annunciato, si presenta ancora più comicamente devastante del previsto. Cacciate da un aereo in volo per schiamazzi terroristici, devastate da un inopportuno avvelenamento alimentare nel mezzo della prova abiti nella più esclusiva boutique per spose, Annie mostra ben presto la sua inadeguatezza al ruolo, tanto da essere sostituita in corsa dalla perfetta Helen, pronta a impadronirsi del titolo di miglior amica. Ma si sa che alla sfortuna c’è sempre un limite, almeno nelle commedie. Così, dopo essere stata riabilitata al ruolo di damigella ed aver accompagnato Lillian verso l’altare, Annie finalmente trova un po’ d’amore anche per sé, perché è sempre bene ciò che finisce bene. Da sempre il cinema ha trattato con grande interesse l’argomento nuziale. Dallo storico Il padre della sposa, in cui uno stressato Spencer Tracy assisteva sempre più allibito ai preparativi per il gran giorno della figlia Liz Taylor, fino a Quattro matrimoni e un funerale, che ha segnato il successo di un Hugh Grant romanticamente incapace, il momento del fatidico “sì” è stato raccontato da ogni angolazione, cercando di sfruttare la sua natura tragicomica a vantaggio della narrazione cinematografica e del botteghino. Così, dopo spose in fuga (Se scappi ti sposo), matrimoni da boicottare(Il matrimonio del mio migliore amico) e la pericolosa guerre delle spose (La mia miglior nemica), ad aumentare il nutrito gruppo di commedie nuziali arriva una storia tutta al femminile dedicata niente meno che all’ingrato compito di damigella d’onore. Diretto da Paul Feig e prodotto da Clayton Townsend (Molto incinta, 40 anni vergine), Le amiche della sposa offre un ironico tour all’interno delle piccolezze e delle grandiosità dell’animo femminile, messo duramente alla prova dalla tensione pre- nuziale. Celato dietro la goffaggine di Kristen Wiig, che sembra ricoprire in modo del tutto personale un ruolo alla Meg Ryan prima maniera, e l’estenuante corsa all’organizzazione dell’evento perfetto, s’intravede nitidamente l’elogio dell’amicizia femminile che, andando contro ogni sperimentazione sociale, almeno nella finzione si dimostra solida e inalterabile. E se inevitabile è la vittoria dei buoni sentimenti, d’altronde come potrebbe essere differentemente in una commedia sentimentale, una giusta dose di comicità trash arriva a infangare con un certo sollievo anche il candore nuziale. Perché, infondo, nella vita nulla è come sembra, tanto meno un matrimonio. Il film sarà distribuito da Universal Pictures dal 19 agosto.

Di Tiziana Morganti

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