Risvegli…una celebrazione della vita dagli USA al Giappone, firmata da un insolito Gus Van Sant
Time to wake up. Capire che un cambiamento sarà inevitabile e meraviglioso, quando è (quasi) troppo tardi. Perdere e perdersi. Cercare frammenti di un Sé già assassinato, tra le coltri spigolose e maestose di un “mare di alberi”, serafica culla e tomba.
Arthur parte, abbandona la moglie, prostrato dal dolore, e copre infinite miglia per trovare la giusta distanza interiore tra sé e ciò che davvero ama, nell’immensa a tratti invalicabile foresta di Aokigahara, in Giappone, in bilico tra desiderio profondo di lasciarsi andare definitivamente, e labile, inconscia, ma luminosa speranza di trovare un senso alla propria esistenza. Spinto in parte dall’incontro con Takumi, sua nemesi, alter ego e sodale di “viaggio”, anch’egli sull’orlo dell’abisso, inizia un percorso di ricordo e rinascita.
Sogno espiazione riabilitazione, tra orgogli e pregiudizi, battaglia di sopravvivenza nella foresta magica, cosmo silente e ingannevole trappola o pacifico purgatorio ancestrale e specchio di verità possibili. Arthur e Takumi, due cellule deviate nel dna di una società prima ancora che di una vita ordinaria e lacerata, destinati forse a trovarsi nel dedalo di una foresta che è il loro cuore in brandelli, irto di dubbi e di quel denso deviante senno gravato da una quotidianità comune, opprimente, ladra di affetti e di sicurezze. Eppure anzi ovviamente, la salvezza è lì, al confine tra i sentieri smarriti della foresta antica, e quelli ancora rintracciabili, negli abissi dell’animo, nel limbo da cui è tempo di svegliarsi.
Melodramma impigliato ai rami fitti della stessa foresta sua protagonista scenario e simbolo, quella che in Giappone viene definita “mare di alberi”, secondo luogo al mondo deputato ai suicidi, dopo il Golden Gate Bridge a San Francisco (USA). Scritto da Chris Sparling, sceneggiatore di “Buried” dopo una folgorante googlata alla ricerca di idee, il nuovo film firmato dal solitamente romantico-combattivo Gus Van Sant cede alla poesia vaga e spicciola di un misticismo da spot. Si cimenta con i rovelli esistenziali di un professore di fisica depresso e un orgoglioso lavoratore giapponese che non può resistere al disonore. Entrambi dequalificati e deragliati dai propri binari, entrambi pronti a dileguarsi nel caos disciplinato della foresta.
Storia d’amore e di fantasmi che poco ricorda il precedente sottilissimo “L’amore che resta”, La foresta dei sogni tra divertissement e meditazione semplificata, inghiotte nel suo gorgo lussureggiante e mitologico, ma cartolinesco, il “genio ribelle” Van Sant e i pur splendidi attori. Time…to wake up.
CAST
Regia Gus Van Sant
Con Matthew McConaughey, Naomi Watts, Jordan Gavaris, Ken Watanabe, Katie Aselton
Primo aiuto regista Thomas Patrick Smith
Direttore della fotografia Kasper Tuxen
Suono Mason Bates
Montaggio Pietro Scalia
Musica Chris Douridas
Costumi Danny Glicker
Società di produzione Bloom, Waypoint Entertainment, Netter Productions
USA 2016
Durata 110’
Distribuito da Lucky Red
Uscita 28 aprile
di Sarah Panatta