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Deadpool 2

Cenere alla cenere, parolacce alle parolacce, che la saga continui

Quando i sogni vanno in fumo, quando l’amore brucia (e non solo l’anima), quando la vita (facile quando si è supereroi!) risorge, dalle “ceneri”.

Non è una storia alla Disney, è un tantino più sboccata. Non è una storia alla Marvel, o meglio è la più “comica”. Non è il testo di una canzone di Celine Dion, o meglio, quasi (e il video è quasi più esilarante del film). La bestia, di certo non bella, torna, e vuole vendetta. Deadpool 2, piscina morta si prepara a camminare letteralmente, con nuove gamb(ett)e!

Il secondo cine-capitolo che mescola la carte dalle storie fumettistiche del mercenario (più) chiacchierone della storia del cine comico, che perde o quasi la sua metà adorata, affetta e stritola e schiaccia le mafie di mezzo globo terracqueo, infila spilloni nei feticci di altri “super” icone, incontra un nemico amico formidabile dritto da un oscuro futuro, il bionico Cable (la super-ironica e muscolosissima new entry Josh Brolin), un cyborg mutante che torna inaspettatamente utile al nostro eroe cancerogeno. Di mezzo un ragazzino dalle grandi potenzialità da salvare, un orfanotrofio popolato di abusi da demolire, una prigione di super cattivi da cui evadere, un presente da cambiare, un futuro da riscrivere e soprattutto una X Force demenziale da ri-costruire. Il sempre in forma e autocurante Ryan Reynolds, stavolta anche nelle vesti altrettanto succinte, scandalose e cinofile di sceneggiatore, si lancia in momenti di retorico pathos e melodramma sincero frullati nella gentilezza apparente di uno script più citazionistico e sulle prime meno rocambolesco e volgare del primo capitolo della saga (quello d’urto). Ma la coerenza del secondo capitolo c’è, anche se la trama di gag e provini e sconfitte e falsi finali sembra rimpallarsi addosso una studiata banalità e un eccitato buonismo che a loro volta in continuAzione mutano e rendono lo spettacolo un godimento mai “terminale”, adatto anche alle famiglie.

Sì, perché è nel mondo bivaccato e preso in giro da Deadpool che le famiglie o presunte tali vivono, nell’epoca delle dittature democratiche, dell’Amazon tax e dei monopoli multinazionali, delle tecnologie deperibili e dei sentimenti indifferenziati, dei (super) poteri Social nella Rete degli inganni. Qui l’uomo “piccolo” e contraddittorio, “creatura” perennemente in difficoltosa forse impossibile evoluzione, è il vero protagonista. Ovvio l’analisi deadpooliana è riservata agli istinti nonché alle parti basse ma la retorica è cinefila, il linguaggio allusivo e il trash ha i suoi “doppi” sensi nei giusti taglienti tempi comic(i) di sempre, mentre si moltiplicano duplicati uomini, alter ego dello steso spettatore, non solo voyeuristici.

Deadpool 2

Regia: David Leitch

Sceneggiatura: Drew Goddard, Rhett Reese, Paul Wernick

Cast: Ryan Reynolds, Josh Brolin, Brianna Hildebrand, T.J. Miller, Zazie Beetz, Jack Kesy, Morena Baccarin, Bill Skarsgård, Shioli Kutsuna, Leslie Uggams, Terry Crews, Eddie Marsan, Andre Tricoteux, Julian Dennison, Stefan Kapicic, Lewis Tan, Karan Soni

Fotografia: Drew Goddard, Rhett Reese, Paul Wernick

Montaggio: Craig Alpert, Elísabet Ronaldsdóttir

Musiche: Tyler Bates

Prodotto da Donners’ Company, Kinberg Genre, Marvel Entertainment,

Twentieth Century Fox Film Corporation

Distribuzione: 20th Century Fox

In sala dal 15 maggio 2018