Acclamato da pubblico e critica di tutto il mondo, finalmente Machete approda al cinema

In un mondo che ha perso valori, che cerca i suoi eroi, che spera di diventare migliore… Machete è l’unica, vera salvezza.

C’è tutto Robert Rodriguez, in questo incredibile Machete. Un mix perfetto tra capolavori come Desperado, Sin City e Planet Terror. Una sorta di summa definitiva di tutto il suo percorso artistico e cinematografico. Un film della maturità, se vogliamo, ma ancora così maledettamente acerbo da risultare ancora incredibilmente irresistibile. Parte dello script, infatti, risale al lontano 1993, anno in cui Rodriguez scelse Danny Trejo (a.k.a. Machete) per Desperado. Rodriguez stesso, inoltre, diresse alcune sequenze con Trejo e Marin basandosi proprio su quello script, esattamente nel 2006, ovvero durante le riprese del suo favoloso capitolo di Grindhouse.

Mantenendo una certa predisposizione per tutto ciò che richiama gli anni Settanta (nella fotografia, nel montaggio e nella ripresa), Rodriguez confeziona, con il suo Machete, un film elettrizzante, divertente, brillante, ma anche intenso, politico, sociale, toccando per buona parte del film tutte quelle tematiche/questioni tanto care al nostro regista: tematiche come la questione messicana, per intenderci, che ancora oggi preoccupa gran parte degli Stati Uniti d’America (buona parte dei cittadini messicani continua ad espatriare nel “Nuovo Mondo” alla ricerca di una vita migliore); ma anche tematiche come l’onore, il rispetto, la dignità, a prescindere da quale sia la tua estrazione sociale o la tua posizione politica.

E Machete in persona, il leggendario ex-federale dall’omicidio facile, è l’eroe perfetto del mondo visionario di Rodriguez: scorretto, rozzo, umile, greve… Ma dal cuore d’oro.

Di Luna Saracino