Tra favola e realtà, la vera storia di Grace Kelly
“Sua Altezza di Hollywood”, Grace Kelly, ha conquistato Ranieri III, “Sua Altezza il Principe di Monaco”. Sembrerebbe quasi una favola d’altri tempi, la storia d’amore fra la giovane e bella attrice americana e il timido e introverso principe europeo. La realtà, però, è ben diversa dalle fiabe e il lieto fine difficilmente vien da sé, se non al prezzo di qualche sacrificio. Così la musa di Hitchcock, sei anni dopo la celebrazione del suo matrimonio con il Principe Ranieri, si ritrova combattuta fra il desiderio di adempiere ai propri doveri di moglie, madre e sovrana e il fascino di una promettente carriera di attrice. Un conflitto difficile da gestire, a cui si aggiungono le differenze culturali fra i valori europei e quelli americani, di cui Grace è portatrice, oltre che uno sfondo politico particolarmente teso. Il Presidente della Francia Charles de Gaulle minaccia di imporre il sistema fiscale francese al Principato, pena l’annessione con l’uso della forza. E proprio quando la crisi si fa più forte e i due coniugi, divisi da aspirazioni e stili di vita differenti, sembrano essere più lontani che mai, arriva la trasformazione. Grace, l’anello debole, la moglie che preferisce Hollywood alla propria famiglia, abbandona le vesti di attrice per recitare un nuovo ruolo, quello definitivo, di moglie, madre e sovrana. Grace Kelly è ormai Grace di Monaco.
Incredibilmente bella, tenace, ma dal cuore grande. L’immagine di Grace Kelly che Olivier Dahan restituisce è quella di una vera principessa moderna, una donna costantemente divisa fra le proprie aspirazioni personali e i propri doveri pubblici e privati. Nel film del regista de La vie en rose, l’icona hollywoodiana torna ad essere protagonista del grande schermo, ma questa volta è la sua vita reale ad essere oggetto della pellicola. Ed Olivier Dahan costruisce una storia romantica, mai eccessiva, in cui ad essere svelata è proprio l’umanità della donna Grace, che ancor prima di essere un’attrice e una principessa, è soprattutto una figlia incompresa, una moglie appassionata e madre amorevole. Coraggiosa ma fragile, sempre composta e mai priva di eleganza, la Grace Kelly di Dahan non poteva che essere interpretata da Nicole Kidman, perfettamente a suo agio nel ruolo di “Sua Altezza Serenissima Principessa di Monaco”. Bravi anche Tim Roth, nei panni di un Ranieri schivo e introverso, ma dallo sguardo penetrante, e Frank Langella, nel ruolo di Padre“Tuck”, guida spirituale e fidato consigliere dell’attrice. A condire il tutto una fotografia raffinata e una scenografia elegante, che restituiscono allo spettatore un’atmosfera sempre in bilico fra sogno e realtà. D’altra parte è proprio Grace Kelly in persona a suggerirlo: “La vera favola è credere che la mia vita sia una favola”.
Di Cristina Columpsi