Gabriele Muccino è tornato in Italia. Ha preso la sua nave e l’ha attraccata su un’isola lontana e insieme ai protagonisti del suo nuovo film ha intrapreso un viaggio lungo una vita intera, attraverso i legami fragili e allo stesso tempo indissolubili della famiglia.
“Con questo film, A casa tutti bene, ho voluto raccontare la complessità dell’animo umano – ha dichiarato Muccino – e delle relazioni, a tutte le età, una sorta di carotaggio, una trivellazione per estrarre e rappresentare le varie fasi delle nostre esistenze e una riflessione su come tutti noi possiamo fingere di essere migliori di quello che siamo e seguire codici di comportamento o regole di buone maniere che limitano le nostre azioni soltanto per un tempo limitato”.
Nel film, infatti, i protagonisti festeggiano le Nozze d’Oro dei loro nonni sull’isola dove si sono trasferiti, ma una mareggiata improvvisa blocca l’arrivo dei traghetti e li costringe a rimanere sull’isola per un tempo indefinito, costringendoli a fare i conti con il loro passato, il loro presente e – soprattutto – con i loro segreti. “Quando il tempo limitato viene esteso e si va fuori programma – ha continuato, poi, Muccino – si entra inevitabilmente in una zona non protetta in cui le dinamiche di facciata saltano e si aprono quelle comportamentali delle nostre vere nature che possono molto facilmente portare a confronti, conflitti, esternazioni anche
furibonde e moti emotivi di ogni forma. Persino innamoramenti inaspettati”.
Il film è ambientato interamente a Ischia: per girarlo, l’intero cast si è trasferito lì ed ha vissuto esattamente come i protagonisti del film, a stretto contatto più o meno quotidiano. “Il luogo del film è di fantasia – ha detto Muccino – ma era necessario per noi un set in grado di accoglierci tutti, di creare una intimità che si riflettesse sulla scena e di rivelare quel paradossale contrasto tra la
bellezza della natura, del luogo “metafora” della storia e la prigionia forzata a causa del mare agitato. Ischia è splendida e ci ha preso per mano portandoci a raccontarla nei suoi scorci incredibilmente suggestivi.”
Ad aumentare questo senso di famiglia e nostalgia, una colonna sonora originale composta da Nicola Piovani e tanti brani provenienti dal passato musicale italiano: Una carezza in un pugno, Bella senz’anima, Azzurro, Dieci ragazze, Margherita.