Racconto di formazione e di precarietà, on the road dalla periferia al ghiaccio, di Alessandro Lunardelli, Fuori Concorso nella sezione Alice nella Città
Davide è nella “sua” terra di fuoco. Al limite di un’identità che non sa come buttarsi, testare il terreno, abbracciare l’altro. Davide è rimasto nell’abitacolo scalpitante della madre in fuga, cresce sulle orme di Floris, il fratello imborghesito ma stanco, impiegato nella fabbrica paterna, ai tempi della crisi e delle offerte al ribasso, delle mazzette in surplus e delle notti ingannevoli di una periferia post industriale vegetativa. I venti-trentenni impantanati nella legge della domanda pavida e dell’offerta inconsistente.
Romanzo di formazione, esperimento di amori possibili e di sogni in prestito, incubatrice dell’Italia contemporanea apatica e silente. Ma anche imprevisto, improvvisato, ironico dolente on the road, che fa scivolare nella commedia di equivoci e di involontarie quanto necessarie condivisioni un film imperfetto, squilibrato e magnetico.
L’VIII edizione del Festival Internazionale del Film di Roma apre la sezione “Alice nella Città” con un fuori concorso fresco ed empatico, che soffre delle stesse paure annebbianti dei suoi protagonisti ma regala due interpretazioni contrastanti e magnifiche. Il mondo fino in fondo, di Alessandro Lunardelli, si arrampica con la punta delle dita sulla superficie impermeabile di una società “patria” respingente e si incammina con mezzi di fortuna, sguardo rapito e camera ferma, lineare, ariosa, nella terra promessa dello spaesamento. Euforia e terrore, delirio lucido e casualità degli affetti, evasione che è trappola e insieme porta magica del disincanto. Loris, sposato e insoddisfatto ma adattato alla routine, si trova ad inseguire da Barcellona alla Patagonia Davide, fratello diciottenne chiuso a pressione nella propria composta assuefazione. Innamorato di un giovane ribelle ecologista dall’anima tempestosa, Davide conosce l’estasi e le scorie, la libertà e gli scogli della prima indipendenza, dei primi coming out, delle passioni tradite e delle amicizie adulte. In mezzo la necessità di interagire con culture sovrapposte e lontanissime, scoprendo l’ovvia distensiva quanto aspra vicinanza del diverso “da”.
Al suo esordio registico Lunardelli traccia con grazia e prudenza un rito di iniziazione alla realtà, condensando la banalità spinosa dell’amicizia, dell’amore, della solidarietà reciproca, dell’esplorazione interiore, tra autobiografia e attualità, cercandosi, con onestà candida, fino in fondo.
TITOLO E CAST
Il mondo fino in fondo
Di Alessandro Lunardelli
Con Luca Marinelli, Filippo Scicchitano, Manuela Martelli, Alfredo Castro,
Camilla Filippi, Cesare Serra e con Barbora Bobulova
Soggetto Alessandro Lunardelli
Sceneggiatura Alessandro Lunardelli, Vanessa Picciarelli
Produttore esecutivo Attilio Moro
Direttore della fotografia Maura Morales Bergman (AIC)
Musiche originali Pasquale Catalano
Una produzione Pupkin Production con Rai Cinema
Ita 2013
95’
Distribuzione Microcinema
di Sarah Panatta