A sei anni, sua madre viene ricoverata in un ospedale psichiatrico per una grave forma di depressione. A dodici anni, i suoi genitori divorziano e il ragazzo viene affidato al padre. Scontroso, introverso e capriccioso, fu studente di teatro alla Beverly Hills High (che lascerà all’età di diciassette anni), termina la sua istruzione alla Justin-Siena High School, in California. Diplomato alla Scuola di Cinema, Teatro e Televisione della UCLA, a soli quindici anni esordisce sul palcoscenico, a San Francisco, mentre nel 1981, fa qualche apparizione televisiva.
Il suo debutto cinematografico avviene un anno dopo con il film di
Amy Heckerling,
Fuori di testa con
Sean Penn,
Jennifer Jason Leigh e
Judge Reinhold, ma la pellicola fu un tale fiasco da convincere Nicholas a non essere portato per il cinema e a lavorare al bar del Fairfax Theater.
Non tutti sanno che il buon Nicholas è nipote del celebre e apprezzato regista
Francis Ford Coppola. E proprio quest’ultimo gli offrirà una parte in
Rusty il selvaggio (1984). Parte che Nicholas accettò, ma per la quale cambiò nome: Nicolas (senza “h”) Cage (in omaggio al musicista d’avanguardia John Cage e all’eroe di fumetti neri Power Man, Luke Cage).
Da qui nasce questo supereroe del cinema, che vestirà un ruolo diverso dopo l’altro, quasi fosse un Superman capriccioso, in costante dissidio con se stesso, con la necessità, forse, di cambiare maschera perché una sola non gli basterebbe per salvare la sua identità.
La sua carriera decolla con
La ragazza di S. Diego, seguito da
Cotton Club, sempre diretto dallo zio. Passa poi da
Le ali della Libertà a
Stregata dalla luna, fino a
Arizona Junior, diretto dai fratelli Coen. Nel frattempo Nicolas fa parlare di sé per la commedia
Stress da vampiro, più perché durante un eccesso di realismo, durante le riprese, mangia uno scarafaggio che per la qualità della sua interpretazione, molto sopra le righe. Nella sua filmografia anche un film diretto dall’italiano
Giuliano Montaldo,
Tempo di uccidere, con
Giancarlo Giannini e
Ricky Tognazzi.
Nel 1990, Cage si impone finalmente su pubblico e critica con
Cuore Selvaggio di
David Lynch, road movie visionario e maledetto. Ma verrà candidato ai Golden Globe per
Mi gioco la moglie.. a Las Vegas di
Andrew Bergman, dove interpreta un giocatore d’azzardo che vende sua moglie (
Sarah Jessica Parker) ad un uomo più ricco.
Nel 1996, Nicolas Cage riesce a stringere tra le sue mani la statuetta più ambita nel mondo del cinema:
Premio Oscar come migliore attore per il film
Via da Las Vegas, dove interpreta il ruolo di uno scrittore alcolizzato. Questo ruolo lo imporrà come attore eclettico e nervoso, a proprio agio nei ruoli bordeline, dove sa essere sfolgorante. Seguirà il malinconico e non del tutto riuscito
City of Angels, remake del film di
Wim Wenders Il cielo sopra Berlino, con
Meg Ryan.
Inizia ora, per lui, un periodo di intense collaborazioni e incontri: sarà in
Omicidio in diretta di
Brian De Palma, travolgente in
Face/off di
John Woo con
John Travolta; detective in
8mm-Delitto a luci rosse di
Joel Schumacher; infermiere in
Al di là della vita per
Martin Scorsese e sarà al fianco di
Angelina Jolie e
Robert Duvall in
Fuori in 60 secondi. Nel 2002,
Sam Raimi gli proporrà di prendere parte alla sua trasposizione di
Spiderman, nella parte di Norman Osborn/Green Goblin, per poi scegliere
William Dafoe.
Nel 2002 si imporrà alla critica anche con un tentativo alla regia,
Sonny, per poi regalarci una splendida e affascinante interpretazione in
Il ladro di orchidee, dove rivelerà un eccezionale virtuosismo portando sullo schermo ben due ruoli nello stesso film: interpreta, infatti, due gemelli, uno impacciato e timido e l’altro superficiale e sfacciato. E per questa prova di attore (sicuramente la migliore della sua carriera) conquista la meritata Nomination agli Oscar come miglior attore protagonista.
Tra le ultime sue pellicole figurano
Il genio della truffa (2004) di
Ridley Scott (probabilmente l’ultima vera interpretazione alla Cage, seppur non luminossissima);
Il mistero dei templari (2005) di
Jon Turteltaub;
World Trade Center (2006) di
Oliver Stone basato sui drammatici eventi dell’11 settembre 2001 e
Ghost Ryder (2007) trasposizione cinematografica dell’omonimo fumetto che, a quanto si vocifera, protrebbe avere un seguito.
Nel 2006 e nel 2007 riceverà la nomination ai Razzie Awards per la peggiore interpretazione dell’anno per
Il prescelto,
Il mistero delle pagine perdute e
Next.
Nel 2009 recita nel film
Segnali del futuro che riscuote un enorme successo nel mondo e successivamente prende parte alle riprese di
Il cattivo tenente di
Abel Ferrara per il quale ottiene il suo secondo Toronto Film Critic Festival, per la migliore interpretazione maschile.
Molto presto lo ritroveremo in sala nell’ennesimo film Disney, prodotto da Jerry Bruckheimer e diretto da
Jon Turteltaub,
L’apprendista stregone nel quale interpreta uno stregone che trova il suo adepto, nonché reincarnazione di Merlino, che dovrà addestrare per sconfiggere il male. Dagli scarsi incassi ottenuti in America è prevedibile che questo sarà l’ennesima pecca per la carriera di Cage.
Nonostante le sue ultime e pessime scelte,
Nicolas Cage resta un attore borderline, che ci ha abituati ai film in bilico tra sogno e realtà, con una mimica estrema capace di renderlo versatile e sfacciatamente verista, allucinato e divertente. La maschera di un Superman.. schizofrenico.
di Francesca Casella