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Intervista a Gianfranco Firriolo, regista di “ La faccia della Terra”

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Intervista a Gianfranco Firriolo, regista di “ La faccia della Terra”

Gianfranco_FirrioloStoria di un lungometraggio nato quasi per caso

La faccia della Terra, il film ideato e prodotto dal celebre cantautore Vinico Capossela e diretto dall’esordiente alla regia Gianfranco Firriolo, viene presentato nel prestigioso Teatro londinese del River Side Studio per incantare il publico con la magia del viaggio “on the road” del cantante negli USA.

Uno spettacolo che mischia poesie ed immagini avvolte dalla colonna sonora dell’ultimo album di Caposela “Da Solo”. La faccia della Terra, offre all’audiece il “mondo sotterraneo” della creazione di una canzone. Incontri e storie si intrecciano e amalgano nelle atmosfere Americane. Eclipse ha avuto la fortuna di poter intervistare Firriolo in occasione della prima cinematografica del film a Londra.

Perché avete scelto l’America come location?
Il nostro in realtà è stato un lavoro al contrario. Il film ha seguito il disco. Tutto nasce da una telefonata di Vinicio (amico di vecchia data) che mi cheideva : Cosa fai domani?… Vinicio iniziava la registrazione dell’ultimo album, io avevo una telecamera tra le mani e così è inizata. Lui ha poi inciso alcuni pezzi a Brooklyn ed io l’ho seguito. In realtà il mio è stato un ruolo d’ombra. Non dicevo a Vinicio come camminare o comportarsi, anzi lui non aveva idea all’inizio che le mie riprese sarebbero poi sfociate in questo Video-Diario.

E quando l’ha saputo?
Beh, lui aveva in mente un documentario più classico, con interviste etc. Io invesce sono sempre stato un amante delle sue esibizioni extemporanee, live.

Nel libro abbinato al cd c’è la tua idea di video-racconto, ci spieghi bene cos’è?
Vedendo La Faccia della Terra si capisce che non è un documentario, poiché parte del racconto è finzione. Non si può classificare come film, visto che può definirsi una lettura delle poesie e pensieri che hanno inspirarto Vinicio. Io lo definisco video-poesia. Le parole e le immagini si discostano, e raccontano invece il mondo interiore.

Un aggettivo per descrivere il film?
È un tentativo coraggioso di sublimare poeticamente il back stage, in questo caso il viaggio di registrazione del disco di Capossela.

Gianfranco racconta che Vinicio è un amico di vecchia data. A questo punto la curiosità di sapere se il film ha cambiato l’amicizia con Vinicio nasce spontanea. Gianfranco risponde con sincerità:
A volte ci sono stati scontri. Abbiamo “combattuto” molto. Ci siamo messi in gioco poiché non avevamo nulla da perdere e soprattutto non c’era una produzione che ci stava con “ il fiato sul collo” (Vinico lo ha prodotto e Gianfranco lo ha ideato e realizzato)

Per te questo è stato il primo film? Piano per il futuro? Magari un altro film?
Solo se c’è un legame, un’alchimia con quello che farò.

Aspettando il prossimo lavoro di Gianfranco Firriolo, ci congediamo.

di Valeria Marchetti

Fonte immagine: Elettra Mallaby