Soddisfatta dell’esperienza, è pronta a riprovarci il prossimo anno ed a impegnarsi meglio. Intanto il 19 luglio la finale su Rai Uno
“Sto rientrando in questo momento da Benevento dopo queste durissime semifinali. Purtroppo non ho avuto accesso alle finali di Castrocaro, ma sono comunque soddisfatta della mia esibizione e sono pronta a riprovarci e ad impegnarmi sempre più. Sono felicissima di quest’esperienza, assolutamente da ripetere. Grazie a tutti coloro che mi hanno sostenuto e che continueranno a farlo. Un caloroso abbraccio a tutti voi”. Così, sulla sua fan page, la giovane reggina Federica Polimeni commenta il suo percorso al Festival di Castrocaro, che si ferma alle semifinali. Per chiunque volesse, tuttavia, l’appuntamento con la finale è su Rai Uno il 19 luglio prossimo.
Di certo, per una ragazza che descrive la musica come un insieme di “poesia, armonia, romanticismo ed emozione”, la strada non finisce qui. “Amo vivere di musica – aggiunge Federica – e questo può essere solamente un arricchimento, con la consapevolezza che questa è una via per regalare emozioni: ed è per questo motivo che non potrei mai montarmi la testa”.
E forse è proprio l’emozione che le ha giocato un brutto scherzo. L’importante è che continui a mettere la sua sensibilità in nuovi testi. Da regalare al pubblico. Federica ha partecipato a molte serate di beneficienza, esibendosi anche negli ospedali: “è importantissimo – ci spiega – donare la musica a chi non può uscire per ascoltarla. È bellissimo che una cosa che a noi sembra ininfluente possa donare felicità ad altri. Adoro cantare, è la passione della mia vita; farlo per questa gente mi arricchisce ancora di più”.
“Inoltre – aggiunge – adoro soprattutto stare coi bambini, tanto che sono stata anche per parecchi anni capo scout delle coccinelle; veder sorridere un bambino è la cosa più bella del mondo. Se non avessi intrapreso la carriera artistico-musicale non so cos’altro avrei potuto fare. Dato che mi piacciono i bambini e gli animali, avrei forse lavorato come maestra in una ludoteca o avrei fatto qualche inizio per collaborare con qualche veterinario o come volontaria in un canile o gattile”.
Dunque il suo percorso artistico non si arresta con le semifinali di Castrocaro e speriamo che porterà in giro per l’Italia ed ad altre iniziative il suo brano “Sei”. “Certo! Non ho ricevuto molti premi – aggiunge Federica –, ma quelli che mi sono stati assegnati sono stati uno sprono a continuare a provare e riprovare. Lo farò anche questa volta. Sono consapevole, infatti, che il miglior premio, quello più speciale, che ricevo sempre in ogni esibizione, è l’applauso caloroso del pubblico. Non c’è riconoscimento migliore di essere amata ed apprezzata dalla gente per quello che ami fare”.
Che è poi quello che ti rimane dopo ogni gara. Un bagaglio sicuramente arricchito da Castrocaro. Son quel tipo di emozioni che restano ben impresse nella mente, pronte a riaffiorare nei momenti di difficoltà per trovare la forza e il coraggio di proseguire, seguendo la propria passione. “Ricordo proprio – precisa Federica – che partecipai alle selezioni al concorso di Pontegrande (CZ) per accedere al Festival di Piombino. Dopo aver finito di cantare “Adagio”, la gente ha fatto una standing ovation applaudendomi per circa 20 secondi. L’emozione ancora più bella è quando, lo stesso pubblico, ha contestato la giuria quando mi è stato assegnato il terzo premio e non il primo”.
In questi casi è come se si avesse vinto, anzi forse si è ottenuta una vittoria ancora migliore, un premio che rimane per sempre: la gratificazione morale. Ed è anche per questo, per tutta la gente che la sostiene, per i suoi fan, per i suoi amici, per i suoi familiari che la affiancano quotidianamente, che continuerà a lavorare sodo. Indirizzandosi a portare anche fuori della Calabria i suoi singoli, gli inediti, le cover, a far sentire la sua voce e a farsi conoscere ed apprezzare dal pubblico.
“Per un cantante è importantissimo uscire dalla propria regione per approcciarsi con diversi tipi di orientamenti musicali. Mi piacerebbe moltissimo cantare in diverse città italiane”. Dunque chissà che da Castrocaro non ne siano nati incontri artistici che potrebbero portare Federica a nuove “contaminazioni”, a sperimentare in ambiti musicali diversi, a duetti inediti “fuori casa”, per far vedere che Federica è cresciuta. E non solo artisticamente. La magia di un festival quale Castrocaro è anche questo: far maturare professionalmente e non, l’artista e la persona. Anche senza vincere.
di Barbara Conti